Luigi Laguaragnella. Solitamente la storia racconta eventi lontani e finiti. E c’è una storia recente, viva che raccontandola i protagonisti stessi possono essere giudici. E’ giusto raccontare i fatti storici di qualche anno fa perché anche la collettività può fungere da spettatore critico. Effettivamente, soprattutto per i baresi sembrava un episodio dimenticato. Eppure è accaduto solo nel 1991. Molti cittadini, infatti, non possono dimenticare quell’estate in cui in Puglia arrivarono migliaia di migranti albanesi, che invasero le strade di Bari. Ebbene l’enorme esodo del popolo dell’altra sponda dell’Adriatico è raccontato nel film-documentario “La nave dolce” con la regia di Daniele Vicari e prodotto da Indigo Film e Apulia film commission che uscirà domani 8 novembre nelle sale cinematografiche. E’ un film autenticamente reale: sono stati visionati numerosi video che riprendevano le immagini di quegli anni da parte anche delle emittenti televisive locali, in cui sono riprese le scene dell’arrivo della nave Vlora al porto di Bari stracolma di 18000 mila albanesi, che riempiendo ogni minuscolo buco, hanno affrontato il viaggio della vita per scappare dalla loro terra alla ricerca di una speranza di una vita migliore. Un incredibile esodo degli anni novanta in cui uomini, donne, giovani vedevano nell’Italia il sogno da cui ripartire, raggiunta in una traversata sulla Vlora una nave che trasportava zucchero da Cuba all’Albania (a Durazzo).
L’arrivo degli albanesi a Bari è uno dei fenomeni di migrazione che la nostra nazione abbia vissuto. Il film di Vicari è un importante documento da vedere e per molte persone rivivere, magari focalizzando nella testa delle immagini sfocate di persone giunte in massa a Bari, accolte nello stadio della Vittoria o riprese dalle televisioni col volto stanco di ore in mare sorridevano per aver toccato una nuova terra, la Puglia, Bari: si può dire da quei giorni ufficialmente terra di confine e di ponte con l’Oriente.
L’arrivo degli albanesi a Bari è uno dei fenomeni di migrazione che la nostra nazione abbia vissuto. Il film di Vicari è un importante documento da vedere e per molte persone rivivere, magari focalizzando nella testa delle immagini sfocate di persone giunte in massa a Bari, accolte nello stadio della Vittoria o riprese dalle televisioni col volto stanco di ore in mare sorridevano per aver toccato una nuova terra, la Puglia, Bari: si può dire da quei giorni ufficialmente terra di confine e di ponte con l’Oriente.
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