BARI. Emergono particolari inquietanti tra le carte dell'inchiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Bari Desiree Digeronimo e Roberto Pennisi sui presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria ad Altamura, in particolare quelle riguardanti le rivelazioni di Valeria Hiblova, moglie del defunto boss di Altamura, Bartolo Dambrosio, ucciso nel settembre del 2010 nelle campagne della Murgia barese mentre faceva jogging. Dopo l'omicidio la donna ha deciso di collaborare con l'Antimafia.
Le carte degli interrogatori sono state depositate nei scorsi giorni dalla pm Digeronimo nell'ambito dell'inchiesta che vede indagate 15 persone, tra le quali anche tre carabinieri e un ex assessore, Vito Zaccaria. Per tutti e' stato chiesto il rinvio a giudizio. "A Bartolo - fa mettere nero su bianco la testimone di giustizia - si rivolgevano anche carabinieri, finanzieri e politici". Questi ultimi gli avrebbero chiesto il suo aiuto per le campagne elettorali per il procacciamento di voti. La donna parla anche dei rapporti del marito con gli imprenditori locali e non. Un imprenditore locale, stando al racconto della testimone che riporta quanto le avrebbe raccontato il boss defunto, avrebbe pagato tangenti a esponenti del mondo politico.
"Mi parlava di appalti e lottizzazioni ma devo precisare che mio marito queste cose me le riferiva in maniera generica. Bartolo conosceva il mondo dei buoni e il mondo dei cattivi", aggiunge la vedova. Agli imprenditori, stando al racconto della vedova, Dambrosio forniva "protezione in cambio di lavoro". In un'occasione un imprenditore si sarebbe rivolto a lui anche per il ritrovamento di un'auto rubata e un altro gli avrebbe regalato una "costosissima moto Ducati 999" in cambio di protezione, dopo essere stato minacciato. "Lui non ha mai fatto salire i delinquenti a casa - dice la vedova - anzi chi e' venuto sono sempre imprenditori". (Fonte: Adnkronos)
Le carte degli interrogatori sono state depositate nei scorsi giorni dalla pm Digeronimo nell'ambito dell'inchiesta che vede indagate 15 persone, tra le quali anche tre carabinieri e un ex assessore, Vito Zaccaria. Per tutti e' stato chiesto il rinvio a giudizio. "A Bartolo - fa mettere nero su bianco la testimone di giustizia - si rivolgevano anche carabinieri, finanzieri e politici". Questi ultimi gli avrebbero chiesto il suo aiuto per le campagne elettorali per il procacciamento di voti. La donna parla anche dei rapporti del marito con gli imprenditori locali e non. Un imprenditore locale, stando al racconto della testimone che riporta quanto le avrebbe raccontato il boss defunto, avrebbe pagato tangenti a esponenti del mondo politico.
"Mi parlava di appalti e lottizzazioni ma devo precisare che mio marito queste cose me le riferiva in maniera generica. Bartolo conosceva il mondo dei buoni e il mondo dei cattivi", aggiunge la vedova. Agli imprenditori, stando al racconto della vedova, Dambrosio forniva "protezione in cambio di lavoro". In un'occasione un imprenditore si sarebbe rivolto a lui anche per il ritrovamento di un'auto rubata e un altro gli avrebbe regalato una "costosissima moto Ducati 999" in cambio di protezione, dopo essere stato minacciato. "Lui non ha mai fatto salire i delinquenti a casa - dice la vedova - anzi chi e' venuto sono sempre imprenditori". (Fonte: Adnkronos)
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