FOGGIA.
“La questione ambientale è certamente al centro di tutte le agende, ben compresa – con tutte le difficoltà e le debolezze del momento – quella politica: tutti concordano, al riguardo, che il problema deve essere affrontato con grande senso di responsabilità e con controlli rigorosi da parte della Regione e dei Comuni. In tale contesto uno dei problemi più spinosi, sui quali si registrano frizioni e punti di vista contrastanti, è certamente quello della gestione dei rifiuti: com’è noto, infatti, la Puglia ha operato una scelta politica ideologica contro i termovalorizzatori ed intende incoraggiare gli impianti di compostaggio, di biogas e quant’altro.
Ma sgombrato il campo da ogni polemica sul merito delle scelte, che dovrebbero essere più argomento scientifico e sociale che politico, non possiamo esimerci dal registrare che la riforma degli ATO, con la ramificazione degli ARO, sta determinando sul territorio pugliese delle iniziative estemporanee, campanilistiche e non sempre trasparenti: vista la delicatezza del tema è ineludibile ed improcrastinabile una chiarezza esemplare, con direttive univoche e scelte orientate dal merito e dalla miglior tecnologia possibile.
Nel mare magnum delle opinioni, nell’ipocrisia che imperversa in tutti i campi, riteniamo che sarebbe necessaria una parola di verità rispetto a contrasti scientifici che non permettono alla politica di operare decisioni che incidono pesantemente sulla vita dei cittadini.
I tecnici, infatti, dovrebbero dirci quali sono le tecnologie migliori, se è vero che gli impianti di compostaggio non sono quelli attualmente all’avanguardia, se le centrali turbogas meritano l’inusitato successo conseguito nella nostra realtà …
Le notizie di stampa evidenziano che l’Università di Foggia sta per pubblicizzare una ricerca in tema ambientale ed energetica, con impianti altamente qualificati e con inquinamento praticamente inesistente: tali iniziative vanno aiutate e stimolate, per arrivare ad una politica ambientale ad impatto zero.
D’altra parte la Regione Puglia, per garantire una politica ambientale omogenea, razionale e massimamente trasparente, prima che i Comuni operino scelte non orientate ed incoerenti, deve redigere una pianificazione territoriale ed obbligare gli ARO a seguire le scelte che l’Ente Regione andrà a determinare.
Le ricerche scientifiche in questo settore hanno conseguito un successo enorme che non può essere vanificato con la realizzazione di insediamenti, sia pure accettabili sul piano teorico, che però riservano ancora elementi negativi alla vita e all’ambiente.
Una classe politica regionale seria deve imporre a tutte le singole amministrazioni una procedura trasparente e chiara, anche allo scopo di espletare bandi aventi caratteristiche uniformemente normate: questo fugherà ogni possibile opacità nelle gare e nella gestione.
Alla luce di quanto sopra, pertanto, chiediamo una analitica e rigorosa pianificazione della politica dei rifiuti, omogenea su tutto il territorio pugliese, con l’obiettivo precipuo di realizzare impianti altamente tecnologici ad impatto zero.
In tale ottica è auspicabile che il Presidente Vendola, l’assessore Nicastro e la Giunta regionale intervengano, ove del caso, per invitare tutte le amministrazioni locali a uniformarsi alle direttive regionali per garantire l’uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini pugliesi”.
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