ROMA. Votazione del tutto incerta sul ddl diffamazione. Sulla norma 'salva-direttori' presentata dal relatore Filippo Berselli al ddl Diffamazione il governo è stato battuto. Il sottosegretario alla Giustizia, infatti, aveva dato parere contrario 'per ragioni tecniche'.
La votazione resta aperta a lungo per 'colpa' di numerosi pianisti che poi vengono richiamati all'ordine dai segretari d'Aula. Votano a favore il Pdl, la Lega e Coesione Nazionale. Il Pd dice 'no' (ma in molti non prendano parte al voto) insieme all'Udc e all'Idv. Gerardo D'Ambrosio non partecipa alla votazione e critica pesantemente la norma soprattutto da un punto di vista giuridico.
"Ma vogliamo tornare tutti quanti al primo anno di università ? - domanda - così com'é scritto questo emendamento é un obbrobrio giuridico. E' una sceneggiata incredibile". Berselli difende la sua proposta negando che abbia effetti anche sull'art.57 del codice penale. Secondo lui, infatti, "c'é una diversità sostanziale tra l'autore dell'articolo e il direttore".
La votazione resta aperta a lungo per 'colpa' di numerosi pianisti che poi vengono richiamati all'ordine dai segretari d'Aula. Votano a favore il Pdl, la Lega e Coesione Nazionale. Il Pd dice 'no' (ma in molti non prendano parte al voto) insieme all'Udc e all'Idv. Gerardo D'Ambrosio non partecipa alla votazione e critica pesantemente la norma soprattutto da un punto di vista giuridico.
"Ma vogliamo tornare tutti quanti al primo anno di università ? - domanda - così com'é scritto questo emendamento é un obbrobrio giuridico. E' una sceneggiata incredibile". Berselli difende la sua proposta negando che abbia effetti anche sull'art.57 del codice penale. Secondo lui, infatti, "c'é una diversità sostanziale tra l'autore dell'articolo e il direttore".
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