Emilia: freno da 5 paesi per fondi Ue

BRUXELLES. ''In linea di principio lo stanziamento dei 670 milioni di euro per il terremoto in Emilia Romagna non e' in discussione, e su questo sono tutti d'accordo''. Il problema si pone nei tempi e nelle modalita', perche' ''ci sono cinque paesi che ritengono necessario che la decisione sulle modalita' di finanziamento avvenga contestualmente alla correzione di bilancio 2012 da 9 miliardi''. Lo dichiara l'ambasciatore italiano presso l'Ue, Ferdinando Nelli Feroci, che sta conducendo per l'Italia le trattative sul bilancio dell'Unione europea relativo al 2013 e al correttivo del bilancio 2012. A porre ostacoli sarebbero, da quanto si apprende, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Svezia, Austria e Germania. Nelli Feroci si dice ''ottimista sulla possibilita' di raggiungere una decisione positiva sullo stanziamento dei 670 milioni di euro per l'Emilia Romagna entro stanotte''. I correttivi al bilancio per l'anno in corso sono due: quello relativo all'Emilia Romagna (i 670 milioni di euro proposti dalla Commissione Ue) e quello relativo all'Unione europea (da 8,9 miliardi, sempre proposta dalla Commissione europea). I cinque paesi vorrebbero un voto solo su un unico pacchetto, evitando quindi voti separati sulle due diverse correzioni di bilancio.

''Nessuna delegazione e' contraria al garantire all'Emilia Romagna i 670 milioni'', ribadisce Nelli Feroci. Il problema e' legato quindi al correttivo da 9 miliardi. Si chiede infatti di rivedere al ribasso la cifra chiesta dalla Commissione Ue. ''Comunque - precisa l'ambasciatore italiano presso l'Ue - sono in contatto continuo con il presidente dell'Emilia Romagna, il capo della Protezione civile e la presidenza del Consiglio per tenere tutti informati in tempo reale di quello che succede''.

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