FOGGIA.
CGIL, CISL e UIL denunciano la preoccupante situazione del comparto socio-sanitario di Capitanata, a seguito della debitoria in materia di sanità della Regione Puglia e dei successivi tagli operati dal Governo che hanno determinato un processo di razionalizzazione e riordino avviato dalla Regione. Le organizzazioni sindacali esprimono preoccupazioni per le possibili ricadute negative sui livelli assistenziali dei servizi pubblici a disposizione dell’utenza, oltre che sui livelli occupazionali della sanità privata e sulla condizione professionale degli operatori del settore.
I sindacati chiedono attenzione alle istanze del territorio provinciale di Foggia da parte della Regione Puglia, in particolare della Direzione Generale ASL Foggia, CHIEDENDO disponibilità al dialogo con le parti sociali, essendo sinora mancato ogni utile confronto.
Particolare preoccupazione, vi è nei confronti della situazione dell’Ospedale “Lastaria” di Lucera, fortemente penalizzato dai tagli di posti letto, e dei plessi ospedalieri già riconvertiti (Torremaggiore, San Marco in Lamis e Monte Sant’Angelo), ma ancora in attesa della strumentazione e del personale necessari alla rimodulazione del servizio, che sarebbe dovuta avvenire contestualmente alla dismissione.
Per CGIL, CISL e UIL è necessario potenziare i servizi territoriali e verificare se le direttive regionali sulle questioni socio-sanitarie siano attuate integralmente, promuovendo l’appropriatezza della cura ed una sanità con livelli standard di qualità e poli di eccellenza, che contrastino la mobilità passiva e i viaggi della salute.
In merito alle liste di attesa, i sindacati denunciano che non si è addivenuti ad un significativo miglioramento, anche a causa della riduzione dei posti letto e del personale medico ed infermieristico. Per quanto riguarda i Piani Sociali di Zona, evidenziano una disomogenea e lacunosa gestione delle risorse e dei servizi da parte degli Ambiti territoriali, tale da rendere necessario un attento monitoraggio.
CGIL, CISL e UIL auspicano la valorizzazione del ruolo delle ‘Cabine di Regia’ – luogo naturale per un esame dettagliato della situazione dei servizi. E’ prioritario investire, con risorse adeguate, sul diritto alla salute ed all’assistenza, come strumento di equità sociale e fattore di crescita, elementi indispensabili anche per affrontare la grave crisi del nostro territorio.
CGIL, CISL e UIL propongono l’immediata applicazione della rete ospedaliera, con maggior impulso ai servizi territoriali e all’integrazione socio-sanitaria; di rendere i piani di riordino effettivamente sostenibili, concertandoli con i territori; la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA); il funzionamento dei distretti sanitari, realizzando una vera riorganizzazione della medicina territoriale, anche attraverso la rete dei servizi sociali dei Comuni.
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