VIESTE(FG).
Il rischio è concreto. La Fondazione ha comunicato la dolorosa decisione avviando la procedura di licenziamento, mettendo così in angoscia i lavoratori e le loro famiglie, legittimamente preoccupati per la perdita del posto di lavoro e per la chiusura di una struttura storica radicata sul territorio e con una tradizione assistenziale degna di rilievo.
La Fondazione, con questa disastrosa decisione, ancorchè motivata da ragioni di carattere economico, legata soprattutto agli effetti della legge sulla revisione della spesa pubblica cui si aggiungono i tagli imposti dalla Regione Puglia con il piano di rientro, sembrerebbe anticipare quanto si sta già discutendo in sede ministeriale sul destino della sanità privata in Italia ovvero la chiusura delle cliniche con meno di 80 posti letto,
Una situazione questa che la CISL Funzione Pubblica di Foggia ha già denunciato e che rischia di innescare una reazione a catena dalle conseguenze imprevedibili se non si individuano percorsi virtuosi che contemperino le esigenze di tutti: delle Case di Cura, dei pazienti che vedono diminuire costantemente l’offerta sanitaria sul nostro mortificato territorio, dei bilanci del servizio sanitario regionale e dei lavoratori soprattutto.
La richiesta di esame congiunto insieme alla CGIL FP e alla UIL FPL di Foggia è stata già notificata alla Fondazione, alla quale i lavoratori chiedono di non farsi condizionare dalle logiche dei numeri e dalle cifre ma di operare in sinergia con le forze sociali per fare delle proposte da portare all’attenzione delle istituzioni regionali e territoriali, per superare questa fase negativa e salvare i posti di lavoro minacciati, unitamente alle esigenze dei tanti malati che presso questa Casa di Cura trovano una risposta ai bisogni di salute.
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