Ilva: "A rischio ferie forzate". L'azienda, 2mila operai in cig

TARANTO. E' ancora altissima la tensione tra sindacati e Ilva. A partire dal 19 novembre per 2mila lavoratori dell'Ilva di Taranto potrebbe aprirsi la procedura di cassa integrazione ordinaria. E' quanto ha proposto questo pomeriggio l'azienda nel corso di un incontro nel capoluogo jonico con i sindacati confederali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. L'incontro e' ancora in corso. I sindacati ora valuteranno la proposta.

+ Fim Cisl: non siamo d'accordo su cig

''L'azienda ci ha convocati per un incontro che si terra' questo pomeriggio alle 14. Potrebbe annunciare la fermata del treno lamiere con ripercussioni per i Tubicifi 1 e 2. Questo potrebbe comportare il ricorso alle ferie forzate per alcuni reparti''. Lo ha detto il segretario della con i segretari di Fiom Cgil, Donato Stefanelli, e Uilm, Antonio Talo'.

La fermata di reparti sarebbe conseguente allo sciopero a oltranza nel reparto Mof per l'incidente mortale sul lavoro del 30 ottobre. La fermata di reparti sarebbe conseguente allo sciopero a oltranza nel reparto Mof per l'incidente mortale sul lavoro del 30 ottobre.

STOP SCIOPERO DOPO GARANZIE - ''Hanno spezzato il futuro a Claudio, sono anche loro responsabili. Siamo disposti a interrompere lo sciopero solo con le dovute garanzie''. Lo hanno detto lavoratori Ilva del Reparto Mof (movimento ferroviario) parlando con i giornalisti davanti alla portineria A. Sono un centinaio i lavoratori che scioperano dal 30 ottobre scorso, quando e' morto Claudio Marsella, schiacciato da un locomotore durante operazioni di aggancio di un carro ferroviario.

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