(Foto: Nichi Vendola) |
"Rivendico di essere il regista dei tavoli più importanti della Puglia. Come quello dell'ambientalizzazione dell'Ilva", conferma il Governatore. "In questo ruolo ho lavorato con Arpa per vincere e al tempo stesso per convincere le resistenze dell'azienda. Ho appena spedito una lettera ai Ministri dell'ambiente Clini e della Salute Balduzzi, nella quale sollecito un impegno per evitare il conflitto con la magistratura e procedere subito con l'introduzione del criterio di valutazione del danno sanitario".
"Nelle telefonate che mi si attribuiscono - continua Vendola - non ci sono affatto giudizi impietosi nei confronti di Giorgio Assennato. io ho scelto Assennato e l'ho riconfermato alla direzione dell'Arpa per la sua indipendenza e autorevolezza scientifica. Non ho mai esercitato pressioni su di lui. Ho intentato un braccio di ferro con il Governo Berlusconi e il suo ministro dell'ambiente Prestigiacomo sulle leggi sulle diossine e sul benzopirene".
E sui suoi rapporti con l'Ilva, il governatore della regione Puglia conclude: "Ho il dovere di interloquire con le espressione manageriali del sistema produttivo locale. Sarei dovuto rimanere indifferente alla catena di incidenti mortali che avvenivano nell'acciaieria? Dovevo tacere quando l'Ilva licenziò 8 sindacalisti?Non dovevo chiamare il patro della fabbrica, Emilio Riva, quando diversi dei 150 lavoratori precari minacciavano di suicidarsi?".
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