BARI. I proventi della droga investiti in macellerie. Il gup del Tribunale di Bari, Giovanni Anglana, ha condannato a pene comprese tra 4 e 19 anni di carcere quattordici persone, italiane e albanesi, accusate di di essere narcotrafficanti e presunti affiliati al gruppo criminale Zonno di Toritto. Gli imputati erano accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Cinque sono le assoluzioni.
La condanna piu' alta (19 anni e 4 mesi) e' stata inflitta al presunto capo dell'organizzazione albanese, E.P., referente del gruppo di narcotrafficanti in Salento. Condanna a 18 anni e due mesi di carcere, invece, per Vincenzo Zonno, figlio del presunto boss Cosimo, imputato nello stesso processo con rito ordinario. Gli imputati furono arrestati il 24 marzo 2011 nell'ambito di un'operazione della Guardia di finanza di Bari chiamata 'The butcher', perche' gli ingenti proventi del traffico di droga sarebbero stati investiti in attivita' commerciali, soprattutto in macellerie e bracerie della provincia di Bari.
Non solo: la macelleria e due salumerie della famiglia Zonno, secondo gli investigatori, erano le basi operative dell'organizzazione criminale. Era infatti la famiglia Zonno, sempre secondo la Procura, a rifornire di droga i piu' importanti clan baresi, dagli Strisciuglio al clan di Savino Parisi. (Adnkronos.it)
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CRONACA LOCALE
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