Legge Parità: Gentile, ferita democrazia

BARI. «Penso con amarezza a quei trentamila cittadini e cittadine che hanno creduto ancora una volta nella democrazia, nelle istituzioni, e perché no, nei partiti che, contrariamente a quanto raccontato dalla vulgata del momento che li vuole chiusi e arroccati nelle proprie posizioni potere, hanno condiviso e sostenuto quella straordinaria esperienza di democrazia e partecipazione».

Così ha commentato Elena Gentile, la bocciatura della legge di iniziativa popolare per la quale sono state raccolte ben 30.000 firme coinvolgendo trasversalmente l'intero apparato politico da destra a sinistra. «Centinaia di volontarie e volontari delle associazioni, dei comitati di pari opportunità, oltre a consigliere provinciale e regionale di parità, hanno contribuito - continua l’Assessore regionale al Welfare - a riconnettere i cittadini con la buona politica, con quella politica che difende e tutela i diritti soprattutto dei soggetti più deboli.

Oggi il consiglio ha vissuto una delle pagine più deludenti della sua storia. La richiesta di espressione di voto segreto da parte di alcuni consiglieri di centrodestra è stato un vero e proprio sabotaggio nei confronti dell’intera assemblea che avrebbe voluto esprimere a viso aperto il proprio parere. Ma non basta. Oggi – chiosa Gentile - quella parte di aula ha dimostrato che il femminicida ha tanti volti… il volto di chi non rinuncia ad esercitare in esclusiva il potere politico ed istituzionale portando indietro le lancette della storia».

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