BRINDISI. La provincia di Brindisi è in subbuglio per quel che riguarda il
mondo della scuola: alcune scuole, infatti, ora si trovano in stato di
autogestione a causa del caro-scuola, delle strategie di privatizzazione e dei
tagli del governo Monti.
Da oggi sino al 17 novembre, giorno in cui si terrà la Giornata Internazionale
dello Studente, si terranno, dunque, autogestioni ed iniziative di vario
genere.
Questo è il manifesto che gli studenti delle scuole della provincia hanno
prodotto e diffuso: "Gli studenti di Brindisi e Provincia annunciano una
mobilitazione coordinata in 9 scuole nella settimana dal 12 al 17 novembre:
Liceo Marzolla Brindisi, Liceo Fermi Brindisi, Liceo Monticelli Brindisi, Liceo
Palumbo Brindisi, I.T.I.S. Majorana Brindisi, I.T.T. Giorgi, I.T.C. Flacco-
Marconi-Belluzzi Brindisi, Liceo Pepe-Calamo Ostuni, Liceo L. Leo San Vito dei
Normanni. Oggi sono stati affissi manifesti dinanzi alle targhe delle scuole,
in netta polemica contro la nuova proposta di privatizzazione, e sono stati
calati striscioni di lancio di auogestioni e mobilitazioni. Inoltre il 14
novembre, data dello sciopero internazionale europeo contro le politiche di
austerity, saremo nelle strade in contemporanea con i lavoratori ed il 17
novembre rilanceremo la giornata internazionale dello studente.
Intendiamo portare avanti la protesta iniziata il 12 ottobre contro il ddl
(ex) Aprea, il ddl stabilità , la spending review. Queste leggi aggravano la
situazione già deleteria all’interno delle scuole, favorendo l’ingresso del
privato, abolendo la rappresentanza studentesca e promuovendo ulteriori tagli
alla scuola pubblica in favore di quella privata. Ci mobilitiamo, inoltre,
nuovamente per una legge quadro nazionale sul diritto allo studio e richiediamo
fortemente al governo regionale i finanziamenti su quella regionale.
L’aumento del costo dei libri di testo, dei trasporti, delle tasse
universitarie e il corrispettivo taglio ai finanziamenti sul diritto allo
studio rendono scuole ed università sempre più classiste. Queste proposte
dimostrano come nelle scelte politiche non si tenga conto del valore della
formazione come bene collettivo, ma si benefici l’interesse privato a scapito
del pubblico.
Riteniamo inammissibile che le scuole diventino luoghi chiusi, meno
democratici, elitari, semplici fornitori di nozioni. Crediamo che la scuola
abbia un valore molto più ampio che parte da democrazia, partecipazione attiva,
creatività , coscienza critica. Vogliamo non solo contestare, ma anche creare
con le proposte pratiche dell’AltraRiforma e del Manifesto di Liberazione Dei
Saperi dei luoghi della formazione alla portata di noi studenti promuovendo dal
basso nuovi momenti di scuola e società . Questo è solo l’inizio".
Daniele Martini
Daniele Martini