Oggi ad Ostuni si riunisce il consiglio comunale: Tanzarella propone referendum in tutti i Comuni per il riordino delle province

OSTUNI (BR). Nella giornata di oggi, ad Ostuni, si svolgerà, a partire dalle ore 16.30 a Palazzo di Città, il Consiglio comunale che affronterà 8 argomenti all'ordine del giorno. Dopo l’approvazione dei verbali precedenti, si terrà l’ora dedicata alle interrogazioni, interpellanze e mozioni; seguirà l’esame dell’assestamento di Bilancio del Comune e dell’Istituzione Museo. Si tornerà poi a parlare del riordino delle Province sul quale ci saranno le comunicazioni del Sindaco ed un ampio dibattito. Infine si avrà modo di decidere anche sul Programma Comunale degli interventi per il Diritto allo studio e sulla proposta del Sindaco di Conferire la Cittadinanza onoraria a Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo della Diocesi Brindisi Ostuni fino al 4 gennaio 2013.

Ma, nella giornata di ieri, il sindaco ha voluto convocare i tutti i giornalisti per fare il punto della situazione in merito al tanto vituperato decreto legge di riordino delle province.

Tanzarella ha chiarito ancora una volta la sua posizione su una vicenda che negli ultimi mesi ha monopolizzato l’attenzione dell’opinione pubblica. “Ho raccolto la rassegna stampa sull’accorpamento delle province” ha dichiarato il primo cittadino “e devo dire che scorrendo i vari articoli mi è venuto da sorridere, anche se alla fine posso dire di essere mortificato per la carnevalata di cui abbiamo dato prova. Io non intendo assolutamente espropriare nessuno né il Consiglio comunale né i cittadini del diritto-dovere di esprimere la loro opinione. Ho un’idea che continuerò a sostenere. L’ultimo grande o ipotetico tentativo di salvare il territorio è un referendum in tutta la provincia di Brindisi in modo tale che la tutti possano esprimere la loro opinione. I comuni, come fanno gli stati nazionali, nei confronti della comunità Europea, dovrebbero cedere una quota di sovranità e dire che si rimettono alla volontà popolare comune, collettiva di questo territorio per evitare il penoso spettacolo che abbiamo dato in questa provincia. Mentre tutti i comuni della Provincia hanno cominciato a dividersi tra le varie province limitrofe, il Consiglio Comunale di Ostuni nella seduta del 2 ottobre scorso ha ribadito con forza che in prima battuta andava tutelata la Provincia di Brindisi e che solo in alternativa si accettava la provincia con il doppio capoluogo Taranto–Brindisi; prendo atto che tanti consiglieri dell’opposizione non partecipano mai ai Consigli comunali, non votano, non esprimono le loro idee; e brilla in questa direzione il consigliere dell’Udc, Ernesto Camassa. Ci siamo espressi 3 volte sul Crocifisso: due volte è stato assente e la terza volta si è iscritto al club dei comunisti per fare battaglie di grande principio. La stessa cosa è accaduta sulle province. La maggioranza ha votato all’unanimità e dell’opposizione su 11 consiglieri comunali ne erano presenti 3. Di questi, Molentino aveva detto nel suo intervento che era per il Grande Salento; un altro dell’opposizione, De Stradis aveva detto che condivideva perfettamente la relazione del sindaco che già il 2 di ottobre, rappresentava questo quadro così disastrato della nostra provincia".

"Il Consiglio comunale si esprimerà nuovamente tutti quanti" ha dichiarato, infine, il sindaco Tanzarella "ivi compreso il Partito Democratico che, mi auguro come ha detto Casini, riesca a trovare pace al suo interno sia ad Ostuni che altrove. In modo tale che le espressioni possano essere serene e tranquille. Mi sento un ostunese doc ed uno che fa parte della provincia di Brindisi e mi auguro che il disegno di legge non sia convertito e che la provincia di Brindisi rimanga o che si possa ipotizzare una soluzione diversa che potrebbe essere, per esempio quella di ritornare alle provincie di 25-30 anni fa eliminando tutte quelle che sono state fatte successivamente per motivi clientelari e di opportunismo e di esigenze non nobili. Quindi in questo modo conservare una provincia che ha oltre 80 anni di storia e che non è stata costituita così come le ultime degli ultimi 10-20 anni. Quando il Consiglio comunale cambierà opinione o i cittadini si esprimeranno nelle forme previste dalla legge in modo tale che possano sentire tutte le opinioni e non sui cofani delle autovetture o su un albero o su una panchina allora capiremo realmente la volontà popolare”.


Daniele Martini