BARI. "La legge sulla doppia preferenza in Puglia segna la differenza.
Questa mattina in settima Commissione si sono delineate due politiche diverse.
C'eravamo noi che, forti di una raccolta di 30.000 firme chiedevamo che la Regione Puglia facesse proprio un principio: quello che le donne insieme agli uomini devono essere in tutti luoghi in cui si decide.
Nulla di più chiedevamo, che fosse applicato un principio costituzionale esplicitato dall'art.3 e dal 51 della Costituzione Italiana .
Non chiedevamo corsie preferenziali o scorciatoie, nessuna quota ma la parità.
Dall'altra parte uomini che hanno ascoltato, tentando di trasformare un atto democratico in lotta politica.
Alla fine ha prevalso la legge. La commissione non poteva trattenere in giacenza la proposta di legge per più di 3 mesi ed i tempi erano scaduti. Quindi colti in fallo hanno dovuto velocemente istruirla e inviarla all'Ufficio di presidenza perché la inserisca all'ordine del giorno del Consiglio regionale.
Lì dovranno votarla, ma soprattutto metterci la faccia, in Commissione tutti si sono dichiarati favorevoli. Vedremo!
L'immagine di una Puglia che non vota un principio Costituzionale non sarà, dovesse accadere, un bel vedere". Lo si apprende in una nota della presidente della Consulta regionale femminile Annamaria Carbonelli e della portavoce del Comitato promotore 50/50, Magda Terrevoli.
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