Renzi è in lizza alle primarie Pd. Secondo i sondaggi starebbe rosicando punti percentuale al suo principale sfidante Bersani |
FIRENZE. O l'Italia sfida il suo futuro o è senza destino. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi e' arrivato alla stazione Leopolda in bicicletta da palazzo Vecchio e s'è fatto sentire come sempre con le sue uscite tranchant. Al suo arrivo, Renzi e' stato salutato e applaudito dai partecipanti che seguono le ultime battute della tre giorni organizzata dal rottamatore in vista dell'ultima settimana prima delle primarie del centrosinistra e che sara' conclusa dal suo intervento a fine mattinata.
"O noi riscopriamo il futuro come piacere e sfida o l'Italia non ha destino", ha detto Renzi. "Questo è il motivo - ha aggiunto, in apertura del suo discorso - per cui siamo orgogliosi di essere qui, ce la giochiamo fino in fondo con questo entusiasmo".
"Oggi il Pd è sopra il 30%, andate a ricercare quelli che ci dicevano che le primarie ci avrebbero distrutto". Così Matteo Renzi nel suo intervento alla convention della Leopolda a Firenze in uno dei passaggi tra i più applauditi.
"Abbiamo una brutta notizia per voi, vogliamo vincere, perche non ci interessa a noi vincere, interessa al Paese che vinciamo noi". Cosi', rivolto agli avversari, Renzi. "Chi si ritira all'ultimo chilometro non è un romantico, è un vigliacco", ha aggiunto.
"UN QUARTO D'ORA PER CAMBIARE PAESE" - Un quarto d'ora di fila per cambiare il Paese. E' quanto chiede Matteo Renzi ai suoi sostenitori. ''Il cambiamento - ha detto Renzi - non e' mai stato cosi' vicino, a portata di mano. Se ognuno porta a votare cinque persone il 2%, il 5%, il 10% che manca e' li'''.
''Hanno cambiato le regole sbagliando, e infatti in Lombardia sono tornati alle regole precedenti - ha detto ancora -. Ma votare e' facile. Ci sara' da perdere un quarto d'ora di tempo, ma meglio perdere un quarto d'ora per votare che 5 anni. Siccome se vinciamo noi dopo dobbiamo cambiare il Paese, ti chiediamo una mano, un quarto d'ora di fila e se vinciamo l'Italia non sara' piu' quella di prima. Se non vai a votare e non ci dai una mano non hai sbagliato te abbiamo sbagliato noi''. Renzi rassicura anche su fatto che ''non esiste un problema di pubblicizzazione dell'albo dei votanti''.
''In questa ultima settimana - ha concluso - bisogna lasciar passare l'Italia che e' viva, lasciare che vada ai seggi, che voti, e lunedi' 26 ci sveglieremo con la certezza che non abbiamo scritto solo una pagina di storia ma una pagina di futuro''.
“Le posizioni più efficaci e condivise – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento - risultano quelle di Renzi sui costi della politica, di Bersani sull'Europa e sull’occupazione giovanile e di Vendola sulle politiche fiscali”. Il Sindaco di Firenze conquista, con il 32%, il podio della chiarezza, superando il Governatore pugliese e il Segretario del PD. Il programma di Bersani appare maggiormente concreto (27%) di quello dei competitor, mentre Vendola è ritenuto dai telespettatori il leader più coinvolgente, seguito da Matteo Renzi. “L’esito del dibattito televisivo – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento - contribuirà a modificare nei prossimi giorni, anche se solo parzialmente, il consenso a favore dei principali competitor. Elemento chiave della sfida per le Primarie del Centro Sinistra resterà comunque il numero degli elettori che si recheranno ai gazebo il 25 novembre per esprimere la propria preferenza: per conoscere il vincitore, secondo il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, bisognerà quasi certamente attendere il ballottaggio, in quanto nessuno dei principali leader appare in grado, oggi, di raggiungere al primo turno la soglia del 50%”. È un elettorato più coeso, quello di Bersani e di Vendola; più trasversale, quello di Renzi. L’esito delle Primarie è, per la prima volta, tutt’altro che scontato: anche perchè risulta decisamente alta, secondo i dati di Demopolis, la percentuale di elettori che non hanno ancora deciso se votare o meno tra 12 giorni.