La situazione in un grafico dell'Ansa-Centimetri |
L'84% degli israeliani appoggia intanto l'operazione 'Colonna di nuvola', contro un 12% che la rifiuta: questo il risultato di un sondaggio condotto dal quotidiano Haaretz e pubblicato al sesto giorno dell'operazione aerea sulla Striscia. A schierarsi per un attacco via terra su Gaza è solamente il 30% del campione di israeliani consultato dal giornale, mentre il 39% intende continuare solo con gli attacchi aerei. A chiedere l'immediato cessate il fuoco è il 19% della gente. Il 63% del campione non pensa ci sia un collegamento tra l'attacco alla Striscia e le elezioni politiche di gennaio, mentre il 28% ritiene che le due vicende siano unite. "Israele - commenta il giornale - da così un chiaro segno di approvazione alla leadership che ha ordinato e diretto l'operazione, ovvero il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Ehud Barak".
TERZI, PREMESSE PER TREGUA PROSSIME ORE - "Ci sono le premesse perché si arrivi a una tregua nelle prossime ore", ma Israele può "autolimitare la sua forza solo se c'é sicurezza assoluta che i lanci di missili non si ripetano": lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi. "Israele è consapevole, non mi risulta dalle conversazioni che ho avuto anche con membri del governo israeliano che ci sia la volontà di entrare in Gaza, esattamente il contrario, ma questa limitazione della forza da parte di Israele deve poggiare sulla sicurezza assoluta che i lanci di missili non si ripetano", ha spiegato Terzi. Per il ministro, oggi al Consiglio Ue "bisogna far emergere il ruolo dei paesi direttamente interessati come Egitto e Turchia, in primis a mediare su una tregua che deve essere sostenibile, quindi anche con garanzia dall'esterno di Gaza e non solo la parola di una organizzazione terroristica che è all'origine di questa escalation di violenza" L'esercito israeliano sarebbe pronto infatti a "intensificare significativamente" le sue operazioni militari contro i gruppi armati palestinesi a Gaza: lo ha riferito oggi il primo ministro dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, a dispetto di quanto rivelato da un alto responsabile palestinese, secondo il quale una tregua tra i gruppi armati nella striscia di Gaza e Israele è possibile "oggi o domani".
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3 missili su Tel Aviv - Tre missili intanto sono stati lanciati anche oggi verso Tel Aviv (due intercettati dall'Iron Dome e uno caduto in mare), mentre un condominio è stato sventrato ad Asqhelon (nel sud di Israele) e decine di razzi sono piovuti su Eskol e su Shaar Ha Negev (si registra un ferito grave). Sul fronte di Gaza invece, con la tragica morte di tre bambini palestinesi (un anno, 18 mesi e 3 anni) sale a 54 il numero totale delle vittime, secondo il quotidiano Al-Quds. Altri due fratellini di 4 e 5 anni sono in gravi condizioni: i feriti del conflitto finora sarebbero oltre 500. Dal Cairo infine è stato annunciato che un'operazione degli F 16 israeliani è in corso per colpire i tunnel a Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza.
"L'esercito è pronto a intensificare significativamente l'operazione. I soldati sono preparati a ogni eventualità", ha spiegato il primo ministro.
Oltre 50 vittime - Dall'inizio delle operazioni militari, almeno 50 palestinesi e tre israeliani sono rimasti uccisi. Tutti i tentativi di mediazione diplomatica, al momento, non hanno sortito gli effetti sperati. Questa mattina, una persona è stata uccisa e altre quattro sono rimaste ferite in un nuovo raid dell'esercito israeliano che aveva per obiettivo un capo profughi nella città di Gaza.
Raid notturni - Decine di raid aerei sono stati compiuti nella notte. Uno di questi ha colpito un media center, che ospita anche gli studi dell'emittente al Quds. Almeno sei giornalisti sono rimasti feriti, uno di loro ha perso una gamba. In circostanze analoghe sono morti altri tre palestinesi, tra cui un bambino di 18 mesi, il terzo nel giro di poche ore.
Consiglio regionale chiede il cessate il fuoco - L’immediato cessate il fuoco in Medio Oriente e un intervento deciso dell’Unione Europea, perché sia posta fine alla strage di innocenti nell’area del conflitto tra Israele e le organizzazioni palestinesi sono sollecitati dal presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna, a titolo personale e a nome dell’intera Assemblea. “Non è più tempo di appelli. La stagione delle esortazioni è ampiamente superata. L’Europa, recentemente insignita del Nobel per la Pace, non può stare a guardare - denuncia Introna - occorre un intervento deciso, a sostegno di iniziative come quella dei ministri degli Esteri della Lega Araba, per porre fine a questo massacro continuo, di civili, di donne, di bambini”. “Salviamo vite umane innocenti, cancelliamo il terrore dagli occhi dei piccoli. È giusto che un conflitto interminabile abbia fine: è dal 1948 che due popoli non trovano le condizioni per vivere in pace. Il mondo deve aiutarle a cercarle e a mantenerle”.
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