Giorgio Napolitano |
Adempimenti prioritari e ineludibili nel corso delle prossime settimane appaiono comunque l'approvazione finale in Parlamento della legge di stabilità e quindi quella della legge di bilancio per il 2013. L'esigenza di regole più soddisfacenti per lo svolgimento della competizione politica e a garanzia della stabilità di governo, e le aspettative dei cittadini per un loro effettivo coinvolgimento nella scelta degli eletti in Parlamento, rendono altresì altamente auspicabile la conclusione - invano a più riprese sollecitata dal Presidente della Repubblica - del confronto in atto da molti mesi per una riforma della legge elettorale.
Il Capo dello Stato - si legge ancora nel testo - ha richiamato l'orientamento e l'impegno a concordare tale riforma che erano risultati già dagli incontri da lui tenuti alla fine dello scorso mese di gennaio con gli esponenti dei cinque partiti rappresentati in Parlamento. Una costruttiva conclusione della legislatura - dettata anche dalla serietà dei problemi che il paese ha di fronte e dall'acutezza di fenomeni di disagio sociale che si vanno manifestando - sconsigliano un affannoso succedersi di prove elettorali.
La convocazione - che comunque non spetta al Presidente della Repubblica - di elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali scioltisi in Lazio e Lombardia per crisi politiche e in Molise per giudizio di illegittimità, é regolata da diverse normative regionali, pur dovendosi considerare i principi generali posti dalla sentenza n. 196/2003 della Corte Costituzionale e rispecchiatisi nella recente sentenza del Tar Lazio. E' però indubbia, per valutazioni d'interesse generale, l'esigenza di un contestuale svolgimento delle elezioni nelle tre suddette Regioni. Si è a tale proposito ritenuta appropriata la data del 10 marzo 2013. Distinta - prosegue il comunicato - e rimessa all'esercizio di una prerogativa propria ed esclusiva del Presidente della Repubblica, è la questione delle elezioni per il rinnovo delle Camere. In proposito si ricorda che il Capo dello Stato aveva rilevato, il 3 novembre scorso, la carenza, fino a quel momento, di condizioni oggettive e di "motivazioni plausibili" per un'anticipazione sia pur lieve della convocazione delle elezioni politiche. Si attende dunque il verificarsi delle condizioni opportune per la decisione che la Costituzione riserva al Capo dello Stato.
POLVERINI: FINITA GUERRA DEMAGOGICA - ''La battaglia demagogica della sinistra sulla data per le elezioni del Lazio e' finita oggi con la netta sconfitta di chi intendeva trascinare il Paese in una interminabile e costosa campagna elettorale: si votera', dunque, il 10 marzo in un'unica tornata per il rinnovo dei consigli regionali''. Lo dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, aggiungendo che ''l'attacco forsennato del Pd si e' infranto oggi al Quirinale''.
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