BARI. “L’agonia della sanità pugliese non ha fine. A Bari il vergognoso smantellamento di una struttura d’eccellenza come il Di Venere di Carbonara, puntellata da qualche annuncio spot, ma nei fatti ridotta ai minimi termini nonostante l’investimento in nuove sale operatorie, emblema del disordine e dello spreco, è solo un tassello di un puzzle che sta minando i livelli essenziali di assistenza in tutta la regione.
Il sud est barese, poi, sembra essere l’emblema di scelte incoerenti. Prima Monopoli, adesso Putignano: ennesima vittima eccellente di Vendola? Il sud-est barese sta pagando un prezzo altissimo all’inefficienza delle politiche vendoliane, segnate da ritardi inaccettabili e assenza di visione strategica e programmatica, nonché asservite a logiche clientelari che nulla hanno a che vedere con il bene della comunità e la riorganizzazione dei servizi territoriali.
Anche una struttura riconosciuta da tutti come un punto di riferimento per garantire livelli essenziali di assistenza in un territorio vasto e articolato come quello del sud-est barese, l’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Putignano, appunto, sembrerebbe restare vittima di queste logiche e di un incoerente e deleterio impoverimento dei reparti da un punto di vista funzionale, tra soppressione di posti letto, taglio degli organici e mortificazione del lavoro di tanti operatori sanitari.
Cittadini e operatori meritano rispetto e meritano risposte chiare: qual è il destino dell’Ospedale di Putignano, che insiste in un’area strategica, vasta e articolata come quella del sud est barese?
Quale quello del Di Venere di Carbonara, passato in pochi anni da fiore all’occhiello della sanità territoriale a vittima sacrificale in nome non si sa bene di quale progetto?
Per tutto il sud est barese, da Mola a Polignano a Monopoli a Putignano, sono scesi in campo i primi cittadini, accanto a consiglieri regionali, parlamentari, associazioni e cittadini. L’auspicio è che anche il sindaco di Bari si unisca alla richiesta pressante di operatori sanitari allo stremo delle forze e dei cittadini vessati da tasse altissime a fronte di servizi inefficienti, perché il sistema sanitario barese, a cominciare dal Di Venere, ma anche dei comuni di tutta l’Area Metropolitana, trovino la giusta attenzione ed interventi idonei.
Presidente, assessore e manager della Asl Bari sono chiamati a rispondere del loro operato e della confusione che regna sovrana nelle disposizioni che si susseguono, a quanto pare in modo assolutamente penalizzante per il territorio di tutto il sud est barese e per Bari stessa, che non tengono conto dei reali fabbisogni e nelle quali riorganizzazione fa rima con smantellamento”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, segretario Commissione Sanità di Palazzo Madama.
Il sud est barese, poi, sembra essere l’emblema di scelte incoerenti. Prima Monopoli, adesso Putignano: ennesima vittima eccellente di Vendola? Il sud-est barese sta pagando un prezzo altissimo all’inefficienza delle politiche vendoliane, segnate da ritardi inaccettabili e assenza di visione strategica e programmatica, nonché asservite a logiche clientelari che nulla hanno a che vedere con il bene della comunità e la riorganizzazione dei servizi territoriali.
Anche una struttura riconosciuta da tutti come un punto di riferimento per garantire livelli essenziali di assistenza in un territorio vasto e articolato come quello del sud-est barese, l’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Putignano, appunto, sembrerebbe restare vittima di queste logiche e di un incoerente e deleterio impoverimento dei reparti da un punto di vista funzionale, tra soppressione di posti letto, taglio degli organici e mortificazione del lavoro di tanti operatori sanitari.
Cittadini e operatori meritano rispetto e meritano risposte chiare: qual è il destino dell’Ospedale di Putignano, che insiste in un’area strategica, vasta e articolata come quella del sud est barese?
Quale quello del Di Venere di Carbonara, passato in pochi anni da fiore all’occhiello della sanità territoriale a vittima sacrificale in nome non si sa bene di quale progetto?
Per tutto il sud est barese, da Mola a Polignano a Monopoli a Putignano, sono scesi in campo i primi cittadini, accanto a consiglieri regionali, parlamentari, associazioni e cittadini. L’auspicio è che anche il sindaco di Bari si unisca alla richiesta pressante di operatori sanitari allo stremo delle forze e dei cittadini vessati da tasse altissime a fronte di servizi inefficienti, perché il sistema sanitario barese, a cominciare dal Di Venere, ma anche dei comuni di tutta l’Area Metropolitana, trovino la giusta attenzione ed interventi idonei.
Presidente, assessore e manager della Asl Bari sono chiamati a rispondere del loro operato e della confusione che regna sovrana nelle disposizioni che si susseguono, a quanto pare in modo assolutamente penalizzante per il territorio di tutto il sud est barese e per Bari stessa, che non tengono conto dei reali fabbisogni e nelle quali riorganizzazione fa rima con smantellamento”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, segretario Commissione Sanità di Palazzo Madama.
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