Taranto: il Pd contro l'impianto eolico nel porto

TARANTO. Un’importante ordine del giorno è stato accolto durante l’ultima Assemblea Provinciale del Partito Democratico. Un indirizzo politico fatto proprio dalla massima assise del Pd che “impegna assemblea, dirigenti ed eletti  a promuovere in tutte le sedi opportune ad ogni livello tutte le iniziative politiche, legali e istituzionali, affinché il Ministero dell’Ambiente ritiri il parere favorevole di compatibilità ambientale per la realizzazione di un parco eolico nella rada esterna del porto di Taranto”.

“Il progetto - spiega Annarita Digiorgio, prima firmataria e presentatrice della proposta - è stato presentato nel 2009 e prevede la realizzazione di un impianto eolico offshore con 10 aereogeneratori da 3 MW ciascuno, da realizzarsi a 100 metri dal porto di Taranto, circa 7 km dal centro città e 1 km da Lido Azzurro.
Nel 2009 l’Amministrazione Comunale di Taranto esprime parere di compatibilità negativo alla luce del forte impatto paesaggistico che implicherebbe l’impianto a ridosso dei Siti di Importanza Comunitaria delle Pinete dell’ Arco Jonico e dell’Isola di San Pietro Torre Canneto, nonché le difficoltà che esso comporterebbe per le attività portuali.

Nel 2010 esprime parere negativo anche la Provincia di Taranto, aggiungendo alle motivazioni gia fornite dal Comune, l’incidenza dell’impianto con le diverse rotte migratorie delle specie volatili, e la limitazione che esso causerebbe sull’utilizzazione dello specchio acqueo da parte dei veivoli Canadair impegnati nelle operazioni di spegnimento incendi nelle pinete a ridosso.
Nel 2010 arriva il parere negativo della Soprintendenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che cosi si esprime: “questo Ufficio valuta che la proposta inoltrata costituisca significativa alterazione del paesaggio, mortificando la visione del mare e dell’orizzonte marino”.
Nel 2011 il Comitato Regionale nega il VIA, e la Giunta regionale facendo propri i pareri degli enti sentiti, invia al Ministero dell’Ambiente parere di compatibilità negativo.

Nel luglio 2012, mentre i riflettori erano tutti accesi sul caso Ilva, il Ministero ribalta i pareri ricevuti negando che il parco eolico offshore nel porto di Taranto alteri un paesaggio “il cui sfondo è costituito dalle grandi infrastrutture per la movimentazione dei container e quindi già fortemente alterato nella sua naturalità” e decretandone la compatibilità ambientale.

In sostanza secondo il Ministero dell’Ambiente (Clini, sempre lui!) Taranto è gia un territorio paesaggisticamente deturpato, una pala in più una in meno non peggiora un posto già brutto.

Il Partito Democratico è dunque ora chiamato a impegnarsi affinché, esattamente come ha fatto in concerto con le istituzioni regionali per il caso speculare delle trivelle nel mar delle Tremiti, il Ministero dell’Ambiente rispetti la volontà e la capacità degli enti locali di autodeterminarsi, e riveda quest’autorizzazione che è l’ennesimo scempio paesaggistico a danno della città di Taranto gia cosi fortemente martoriata.

Questo è dunque il momento di dimostrare cosa vogliamo per il nostro territorio e per il suo futuro: se crediamo nella bellezza del suo mare e delle sue coste, nella sua vocazione non esclusivamente industriale, e in una programmazione pulita. Spero dunque che questo impegno assunto dall’Assemblea si trasformi in una forte campagna politica del Partito Democratico per il bene comune del territorio jonico”.

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