BARI. L'assessore regionale alla mobilità Guglielmo Minervini replica alla nota di Rocco Palese. “Peccato. Palese sembra preso dalla voglia di buttarla in rissa, invece che mantenere la linea, proficuamente tenuta fino a ora, di un fronte comune della politica pugliese sui temi strategici comuni, tra cui la mobilità. Ed è davvero curiosa la proposta che avanza: aprire tavoli, avviare interlocuzioni con le società come Trenitalia, Ryanair e Alitalia, chiedendo ripristino di treni, collegamenti aerei, mitigazione delle tariffe.
Come se la Regione possa sostituirsi al governo nazionale nella definizione del contratto universale di servizio ferroviario o, peggio ancora, possa costituirsi come ente di regolazione del mercato nell'imposizione di nuovi collegamenti aerei o di soglie tariffarie.
Non siamo in Unione Sovietica e sappiamo bene la distinzioni tra l'indirizzo politico e l'autonomia di mercato.
E il problema è l'assenza di politica dei trasporti nel nostro paese: il governo latita nel rapporto con Trenitalia e latita nella rottura del regime di monopolio sui principali aeroporti nazionali. La questione investe la politica ed è la politica, possibilmente unitaria, che deve dare una risposta. Come abbiamo tentato di fare in passato, dimostrando che tutte le istituzioni del territorio e tutti gli attori politici e sociali sanno fare fonte comune sul diritto dei pugliesi a restare connessi col paese.
Se le ragioni della campagna elettorale soverchiano il nostro comune lavoro sarebbe un peccato. A pagarne lo scotto sarebbero ancora una volta pugliesi”.
Come se la Regione possa sostituirsi al governo nazionale nella definizione del contratto universale di servizio ferroviario o, peggio ancora, possa costituirsi come ente di regolazione del mercato nell'imposizione di nuovi collegamenti aerei o di soglie tariffarie.
Non siamo in Unione Sovietica e sappiamo bene la distinzioni tra l'indirizzo politico e l'autonomia di mercato.
E il problema è l'assenza di politica dei trasporti nel nostro paese: il governo latita nel rapporto con Trenitalia e latita nella rottura del regime di monopolio sui principali aeroporti nazionali. La questione investe la politica ed è la politica, possibilmente unitaria, che deve dare una risposta. Come abbiamo tentato di fare in passato, dimostrando che tutte le istituzioni del territorio e tutti gli attori politici e sociali sanno fare fonte comune sul diritto dei pugliesi a restare connessi col paese.
Se le ragioni della campagna elettorale soverchiano il nostro comune lavoro sarebbe un peccato. A pagarne lo scotto sarebbero ancora una volta pugliesi”.