BARI. L’appello questa volta il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola lo ha rivolto al Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca “perché è tra i pochi rappresentanti del Governo ad aver mostrato sensibilità istituzionale e disponibilità nei confronti delle vicende pugliesi”.
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Cuore dell’appello di Vendola a Barca è la questione relativa ai collegamenti ferrioviari che, con l’entrata in vigore dell’orario invernale, penalizzerebbero nuovamente la Puglia in modo insopportabile.
“Altro che ricucire l’Italia – ha commentato Vendola - le forbici del profitto di Trenitalia e della incuria istituzionale dei tecnici stanno frammentando ancora di più l’Italia, costruendo di fatto un paese a due velocità . Il diritto alla mobilità di ciascun cittadino è un diritto inviolabile. E invece, nonostante i miei ripetuti appelli del 2011 e del 2012, ad ogni cambio di orario ferroviario, invernale o estivo che sia, ci ritroviamo con qualche brutta sorpresa e con qualche sottrazione di tratta”. Insopportabile per Vendola, ad esempio, è la soppressione del collegamento notturno tra la Puglia e Roma, in particolare tra Taranto e la capitale. “L’isolamento forzato in cui è costretta una città come Taranto – ha detto Vendola – già piegata dalle vicende legate al futuro dell’Ilva, è assolutamente un gap da superare. Occorre riscattare Taranto e per questo faccio appello alla senisiblità e alla collaborazione interistituzionale, che tante volte ci ha visto insieme proficuamente, del Ministro Barca. Ma occorre anche potenziare i collegamenti diurni con il nord Italia sulla dorsale adriatica. C’è bisogno una volta per tutte di riscrivere la storia dei collegamenti ferroviari tra il nord e il sud di questo paese”.
Vendola ha posto all’attenzione del Ministro Barca anche un’altra questione, quella relativa all’inserimento della città di Bari come “urban node” nel modello di sviluppo delle reti europee. “Stiamo lavorando con alcuni parlamentari europei pugliesi e non (Salvatore Tatarella, Sergio Silvestris e Debora Serracchiani) in modo bypartisan – ha evidenziato Vendola – per il raggiungimento di un obiettivo per noi molto importante e determinante, e cioè l’inserimento della città di Bari come “urban nodes” della futura rete ferroviaria europea. In questo modo, allungando il corridoio baltico adriatico da Ravenna fino a Bari, la Puglia potrebbe risolvere una volta per tutte e in modo strutturale, l’isolamento cui è sottoposta, sul versante adriatico, per inefficienza della rete ferroviaria. Stiamo mettendo a punto un emendamento che necessiterà di un parere favorevole da parte del governo italiano. Ed è per questo - ha concluso Vendola - che chiedo al Ministro Barca di sposare questa battaglia pugliese che, insieme a quella sui treni, rappresenta una battaglia di civiltà , di progresso e di modernizzazione del nostro sistema infrastrutturale”.
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Cuore dell’appello di Vendola a Barca è la questione relativa ai collegamenti ferrioviari che, con l’entrata in vigore dell’orario invernale, penalizzerebbero nuovamente la Puglia in modo insopportabile.
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Vendola ha posto all’attenzione del Ministro Barca anche un’altra questione, quella relativa all’inserimento della città di Bari come “urban node” nel modello di sviluppo delle reti europee. “Stiamo lavorando con alcuni parlamentari europei pugliesi e non (Salvatore Tatarella, Sergio Silvestris e Debora Serracchiani) in modo bypartisan – ha evidenziato Vendola – per il raggiungimento di un obiettivo per noi molto importante e determinante, e cioè l’inserimento della città di Bari come “urban nodes” della futura rete ferroviaria europea. In questo modo, allungando il corridoio baltico adriatico da Ravenna fino a Bari, la Puglia potrebbe risolvere una volta per tutte e in modo strutturale, l’isolamento cui è sottoposta, sul versante adriatico, per inefficienza della rete ferroviaria. Stiamo mettendo a punto un emendamento che necessiterà di un parere favorevole da parte del governo italiano. Ed è per questo - ha concluso Vendola - che chiedo al Ministro Barca di sposare questa battaglia pugliese che, insieme a quella sui treni, rappresenta una battaglia di civiltà , di progresso e di modernizzazione del nostro sistema infrastrutturale”.