BARI. Pubblichiamo l'odg condiviso alla conferenza di Venezia contro le perlustrazioni nell'Adriatico:
Ordine del giorno
conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche
venezia 9 novembre 2012
“salvagurdia delle coste delle regioni del mar mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi in mare”
considerato l’ordine del giorno della Conferenza del 20 settembre 2012;
considerato che ad oggi le Assemblee delle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Veneto hanno approvato alla unanimità una proposta di legge al Parlamento ai sensi dell’art.121 della Costituzione ai fini del divieto di propsezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nel mare adriatico;
considerato anche l’impegno delle altre Regioni che a tale proposito con progetti di legge in itinere presso le competenti Commissioni consiliari;
vista la proposta della Commissione europea del gennaio 2011 che invita l’Unione ad aderire al “protocollo offshore” della Convenzione di Barcellona, per la protezione dell’ambiente marino e del mediterraneo, che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività di esplorazione nel sottosuolo marino a causa della sua configurazione semichiusa e della notevole sismicità dei relativi territori;
Le Assemblee delle Regioni e delle Province autonome riunite a Venezia il 9 novembre 2012 e promotrici della conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche
invitano
il Parlamento ed il governo italiano a:
sostenere la ratifica del protocollo “offshore” – che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività - da parte dell’Unione europea ed a sostenere le proposte legislative della Commissione circa il regolamento sulla sicurezza offshore proposte dalla Commissione (IP/11/1260 e MEMO/11/740) al fine di regolamentare le attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi liquidi nel Mar Mediterraneo;
promuovere con i Paesi dell’Unione e non che si affacciano sul mare Adriatico e Jonio ogni utile attività di cooperazione interistituzionale che porti nel breve periodo alla firma di un protocollo di Intesa per una regolamentazione comune delle attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi liquidi al fine di proteggere l’ambiente marino e costiero;
in particolar modo per quanto attiene ad una disciplina comune dell’utilizzo e dello smaltimento di sostanze pericolose per la sicurezza, i piani di mergenza ed il monitoraggio della stabilità del suolo che ricadrebbero esclusivamente a livello di costo sugli Enti locali senza alcun onore a carico delle aziende impegnate nelle attività estrattive;
sollecitare lo IAI (iniaziativa adriatico-ionica) ad avviare le attività conoscitive per individuare kla reale portata e significativà dei sistemi di monitoraggio dell’ambiente marino e di risposta alle emergente.
rivedere il piano energetico nazionale nella parte concernente la deregolamentazione in merito alle attività estrattive di idrocarburi, attivando un confronto con le Regioni;
impegnano
i Presidenti, le Giunte Regionali e gli assessori all’Ambiente ad azioni al fine di concorrere agli obiettivi di cui in premessa ed a concorrere al miglioramento della governance del piano energetico nazionale al fine di promuovere i territori come potenziali sorgenti di sviluppo energetico sostenibile e non come terminali di sfruttamento di attività estrattive conciliando così, in modo coerente, politiche di sviluppo energetico, ambientale, climatico ed economico.
le Assemblee delle Regioni e delle Province autonome presenti alla Conferenza internazionale di Venezia
si impegnano
a promuovere presso la Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome un’azione istituzionale al fine di attivare il comma 2 dell’art.138 della Costituzione per sottoporre a referendum l’abrogazione dell’art 35 del dl 22 giugno 2012 n.83 convertito, con modificvazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n.134 in materia di ricerca es estrazione di idrocarburi-
inoltre
i soggetti istituzionali presenti alla conferenza di venezia del 9 novembre 2012
“salvagurdia delle coste delle regioni del mar mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi in mare”
condividendo le considerazioni e motivazioni espresse in premessa, condividono la necessità di attivare un Tavolo di confronto e approfondimento tra tutti i soggetti istituzionali delle Regioni e dei Paesi. che si affacciano sull’Adriatico che definisca principi e regole comuni al fine di contemperare le attività di sviluppo energetico, ambientale, climatico ed economico.
Ordine del giorno
conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche
venezia 9 novembre 2012
“salvagurdia delle coste delle regioni del mar mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi in mare”
considerato l’ordine del giorno della Conferenza del 20 settembre 2012;
considerato che ad oggi le Assemblee delle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Veneto hanno approvato alla unanimità una proposta di legge al Parlamento ai sensi dell’art.121 della Costituzione ai fini del divieto di propsezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nel mare adriatico;
considerato anche l’impegno delle altre Regioni che a tale proposito con progetti di legge in itinere presso le competenti Commissioni consiliari;
vista la proposta della Commissione europea del gennaio 2011 che invita l’Unione ad aderire al “protocollo offshore” della Convenzione di Barcellona, per la protezione dell’ambiente marino e del mediterraneo, che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività di esplorazione nel sottosuolo marino a causa della sua configurazione semichiusa e della notevole sismicità dei relativi territori;
Le Assemblee delle Regioni e delle Province autonome riunite a Venezia il 9 novembre 2012 e promotrici della conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche
invitano
il Parlamento ed il governo italiano a:
sostenere la ratifica del protocollo “offshore” – che impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività - da parte dell’Unione europea ed a sostenere le proposte legislative della Commissione circa il regolamento sulla sicurezza offshore proposte dalla Commissione (IP/11/1260 e MEMO/11/740) al fine di regolamentare le attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi liquidi nel Mar Mediterraneo;
promuovere con i Paesi dell’Unione e non che si affacciano sul mare Adriatico e Jonio ogni utile attività di cooperazione interistituzionale che porti nel breve periodo alla firma di un protocollo di Intesa per una regolamentazione comune delle attività estrattive e di esplorazione degli idrocarburi liquidi al fine di proteggere l’ambiente marino e costiero;
in particolar modo per quanto attiene ad una disciplina comune dell’utilizzo e dello smaltimento di sostanze pericolose per la sicurezza, i piani di mergenza ed il monitoraggio della stabilità del suolo che ricadrebbero esclusivamente a livello di costo sugli Enti locali senza alcun onore a carico delle aziende impegnate nelle attività estrattive;
sollecitare lo IAI (iniaziativa adriatico-ionica) ad avviare le attività conoscitive per individuare kla reale portata e significativà dei sistemi di monitoraggio dell’ambiente marino e di risposta alle emergente.
rivedere il piano energetico nazionale nella parte concernente la deregolamentazione in merito alle attività estrattive di idrocarburi, attivando un confronto con le Regioni;
impegnano
i Presidenti, le Giunte Regionali e gli assessori all’Ambiente ad azioni al fine di concorrere agli obiettivi di cui in premessa ed a concorrere al miglioramento della governance del piano energetico nazionale al fine di promuovere i territori come potenziali sorgenti di sviluppo energetico sostenibile e non come terminali di sfruttamento di attività estrattive conciliando così, in modo coerente, politiche di sviluppo energetico, ambientale, climatico ed economico.
le Assemblee delle Regioni e delle Province autonome presenti alla Conferenza internazionale di Venezia
si impegnano
a promuovere presso la Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome un’azione istituzionale al fine di attivare il comma 2 dell’art.138 della Costituzione per sottoporre a referendum l’abrogazione dell’art 35 del dl 22 giugno 2012 n.83 convertito, con modificvazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n.134 in materia di ricerca es estrazione di idrocarburi-
inoltre
i soggetti istituzionali presenti alla conferenza di venezia del 9 novembre 2012
“salvagurdia delle coste delle regioni del mar mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi in mare”
condividendo le considerazioni e motivazioni espresse in premessa, condividono la necessità di attivare un Tavolo di confronto e approfondimento tra tutti i soggetti istituzionali delle Regioni e dei Paesi. che si affacciano sull’Adriatico che definisca principi e regole comuni al fine di contemperare le attività di sviluppo energetico, ambientale, climatico ed economico.