Usa 2012: i costi della “poltrona”

dal corrispondente Usa Fenner Brown. I costi delle campagne politiche sono arrivati alle stelle e il prezzo da pagare per una poltrona al tavolo del potere aumenta sempre più. Oggi giorno è molto costoso il diritto di essere rappresentato ed è costoso soprattutto se non si fa parte di una corporazione, i costi possono quantificarsi sostanzialmente più in dollari che in centesimi.

Indipendentemente da chi vincerà le elezioni presidenziali, il dato certo è che tutti vogliono un posto al tavolo governativo. Le corporazioni hanno pagato molto soldi per assicurarsi un posto a sedere, così mi sono chiesto, in un sistema con due partiti politici, quali sono i “costi” per i singoli individui? Per esaminare più attentamente questa domanda, dobbiamo capire i problemi dei vari gruppi e i costi che comporta il diritto di essere rappresentato.

Una minoranza, come ad esempio quella costituita dal popolo ispanico, è sempre tenuta a dimostrare di essere nel territorio americano legalmente. In presenza di un ragionevole sospetto, la polizia americana è legalmente obbligata a chiedere al cittadino ispanico di dimostrare la sua cittadinanza. Anche se queste persone sono state portate in America illegalmente da bambini; per questa gente rivelare se stessi significa rischiare deportazioni e separazioni permanenti dalle loro famiglie.

Un’altra minoranza è costituita dalle famiglie monoparentali, la maggior parte delle quali costituite da donne. Per questa categoria è molto difficile entrare nella stanza in cui vengono prese le decisioni in materia di futuro ed istruzione dei propri figli. Mentre le famiglie tradizionali sono rappresentate e tutelate. Se appartenenti ad una famiglia monoparentale, questa possibilità non esiste. Secondo il New York Times, i bambini delle famiglie monoparentali affrontano rischi più elevati di cadere nella povertà. Molte di queste famiglie non possono permettersi di essere ascoltate è questo costituisce certamente una vera e propria 'spada di Damocle'. Una poltrona al tavolo del potere è costosa soprattutto per i giovani, un ragazzo di 23 anni ha di recente occupato Wall Street': si tratta di Malcolm Harris .

I partecipanti hanno organizzano la manifestazione di protesta con l’aiuto di Twitter. Twitter ha rinnovato oggi la sua protesta nei confronti della magistratura americana, che nel corso di una indagine sull’ attivista Malcolm Harris, presente alla manifestazione davanti a Wall Street lo scorso ottobre durante la quale sono state arrestate circa 700 persone, avrebbe avuto accesso all’account dell’indagato violando le norme della privacy del social network: la polizia non avrebbe rispettato le garanzie costituzionali.

Mentre i procuratori vogliono che Twitter fornisca loro “qualsiasi informazioni dell’utente, tra cui l’indirizzo e-mail, e qualsiasi tweet sia degno di attenzione” per la corretta prosecuzione delle indagini, il social network ha risposto citando la sentenza di un tribunale che ha riconosciuto come i “tweet non siano protetti dalle costituzioni federali, il che è sbagliato”. L’ufficio legale di Twitter sta compiendo uno sforzo ambizioso per modificare le leggi a favore della privacy e convincere i giudici a prendere i diritti di riservatezza degli utenti di Internet più seriamente.
Questo ragazzo non ha né soldi né potere, tuttavia, ha il coraggio delle proprie convinzioni.

Quando il costo di essere ascoltato e rappresentato non è solo una questione di denaro, ma della tua libertà, della tua pace, della tua sicurezza, tutti dobbiamo decidere se il silenzio, il silenzio costituisca davvero un' alternativa più abbordabile del coraggio.

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