BARI. La Puglia a Venezia, venerdì 9 novembre, per dire No al petrolio in mare, Sì allo sviluppo ecosostenibile, insieme alle Regioni italiane e alle quattro nazioni adriatiche. Su iniziativa del presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna e con la collaborazione del Consiglio del Veneto e della Conferenza nazionale delle Assemblee legislative, Palazzo Ferro-Fini ospiterà il Convegno internazionale delle regioni adriatiche e ioniche. Con il ministro per l'ambiente Corrado Clini e i rappresentanti di Abruzzo, Molise, Marche, Emilia Romagna, Friuli e dei governi sloveno, croato, montenegrino e albanese, si cercherà di definire una politica comune di salvaguardia delle coste adriatiche e ioniche.
“L’Adriatico è un bacino pressoché chiuso – osserva Introna - e rappresenta un ecosistema delicato. Tra le due sponde si affacciano milioni di cittadini e migliaia di aziende vivono di pesca ed altre migliaia di turismo balneare. L’economia di milioni di famiglie e di decine di regioni italiane e della costa orientale sarebbe condannata da un disastro come quelli che leggiamo per guasti a condutture o piattaforme in tutto il mondo”.
''Il nostro mare è un bene comune - dichiara il presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, che aprirà i lavori –. La conferenza internazionale di Venezia approfondirà le problematiche della salvaguardia dei territori costieri, con l'obiettivo di attivare forme di collaborazione e di condividere criteri cui fare riferimento per le attività di prospezione nel sottosuolo marino e per qualsiasi sfruttamento delle acque adriatiche e joniche”.
La Puglia, fin dall’estate 2011, ed ora il Veneto e l'Abruzzo hanno sottoposto alle Camere una proposta di legge di iniziativa regionale, per la moratoria di prospezioni, ricerche e coltivazioni di giacimenti di idrocarburi nelle acque adriatiche.
Il 20 settembre 2012, la Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali d'Italia, su proposta di Introna, con un ordine del giorno unanime ha invitato le Regioni ad assumere analoghe iniziative nei confronti del Parlamento e del Governo, per scongiurare alle acque e alle coste del Mediterraneo europeo un futuro popolato da decine di torri per le estrazioni di idrocarburi.
Politici (con Ruffato e Introna interverranno i presidenti della Regione Puglia Nichi Vendola e del Consiglio dell’Abruzzo Nazario Pagano, oltre all'assessore veneto Maurizio Conte e successivamente i presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, on. Angelo Alessandri e sen. Antonio D'Alì) e tecnici (il direttore del laboratorio di geomatica dell’università di Padova Vladimiro Achilli e il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani) daranno vita ad un confronto internazionale con i rappresentanti dei Paesi dell’Adriatico orientale, che sarà concluso dal ministro dell'ambiente Corrado Clini.
“L’Adriatico è un bacino pressoché chiuso – osserva Introna - e rappresenta un ecosistema delicato. Tra le due sponde si affacciano milioni di cittadini e migliaia di aziende vivono di pesca ed altre migliaia di turismo balneare. L’economia di milioni di famiglie e di decine di regioni italiane e della costa orientale sarebbe condannata da un disastro come quelli che leggiamo per guasti a condutture o piattaforme in tutto il mondo”.
''Il nostro mare è un bene comune - dichiara il presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, che aprirà i lavori –. La conferenza internazionale di Venezia approfondirà le problematiche della salvaguardia dei territori costieri, con l'obiettivo di attivare forme di collaborazione e di condividere criteri cui fare riferimento per le attività di prospezione nel sottosuolo marino e per qualsiasi sfruttamento delle acque adriatiche e joniche”.
La Puglia, fin dall’estate 2011, ed ora il Veneto e l'Abruzzo hanno sottoposto alle Camere una proposta di legge di iniziativa regionale, per la moratoria di prospezioni, ricerche e coltivazioni di giacimenti di idrocarburi nelle acque adriatiche.
Il 20 settembre 2012, la Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali d'Italia, su proposta di Introna, con un ordine del giorno unanime ha invitato le Regioni ad assumere analoghe iniziative nei confronti del Parlamento e del Governo, per scongiurare alle acque e alle coste del Mediterraneo europeo un futuro popolato da decine di torri per le estrazioni di idrocarburi.
Politici (con Ruffato e Introna interverranno i presidenti della Regione Puglia Nichi Vendola e del Consiglio dell’Abruzzo Nazario Pagano, oltre all'assessore veneto Maurizio Conte e successivamente i presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, on. Angelo Alessandri e sen. Antonio D'Alì) e tecnici (il direttore del laboratorio di geomatica dell’università di Padova Vladimiro Achilli e il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani) daranno vita ad un confronto internazionale con i rappresentanti dei Paesi dell’Adriatico orientale, che sarà concluso dal ministro dell'ambiente Corrado Clini.
Tags
Politica