“Via Argiro, così fallisce la sperimentazione urbana a Bari”

BARI. “Totale condivisione della posizione di Confcommercio Bari sull’isola pedonale fantasma di via Argiro: o la via viene riqualificata oppure è meglio riaprirla al traffico veicolare in attesa di un serio progetto che possa annullare le inutili contese politiche e elettorali". Lo dichiara in una nota il vicecapogruppo del Pdl Massimo Cassano.

"È  passato più di un anno da quando, - prosegue Cassano - sistemate quattro fioriere per isolato, il Comune di Bari ha sancito la nascita della seconda isola pedonale del Murattiano.
Da quel momento per commercianti e residenti è iniziato un lungo calvario interrotto da promesse di lavori imminenti per la riqualificazione e da un rimpallo di responsabilità tra i veri Enti che avrebbero dovuto avviare questi cantieri.
Un copione già visto per la riqualificazione di via Sparano, il cui progetto, annunciato, presentato, esaltato, giace ora in chissà quale cassetto della ripartizione Lavori pubblici. Tanto quanto sta accadendo per via Argiro. Ed hanno ragione quei commercianti che denunciano un’iniziativa presa senza alcuna progettazione di base.
Non basta, anzi non serve a rilanciare il commercio e a riportare anche nel centro cittadino livelli di vivibilità e di qualità della vita accettabili. Non siamo contro le isole pedonali, tutt’altro. Ma siamo contro il danno e la beffa che si stanno abbattendo su chi in quella strada lavora o risiede.
Pedonalizzare e riqualificare il centro Murattiano vuol dire arredo urbano, illuminazione decente, parcheggi di scambio, navette, piste ciclabili, eventi attrattivi. Vuol dire trasformare profondamente la città.
E invece finora nulla è cambiato per quella strada e anche idee e progetti senza dubbio estremamente interessanti, come il recupero dell’antica pavimentazione di chianche laviche per caratterizzare e nel contempo esaltare la storia del nostro Murattiano, sono stati immediatamente ‘annullati’ dall'amministrazione comunale e ‘bollati’ come troppo costosi per ripiegare sul solito nuovo asfalto di cui al momento però non c'è traccia.
 Allora, come provocatoriamente sottolineato dalla Confcommercio, meglio fermarsi e ripartire da zero”, conclude Cassano.

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