Laura Spinelli. Un itinerario alla riscoperta dell’Italia e delle sue radici. È “Vino al vino”, l’opera di Mario Soldati in tre volumi, raccolti da Mondadori nel 2006.
Scrittore, regista cinematografico e autore televisivo, Soldati, con il suo eclettismo, il suo sigaro e un paio di occhiali, è tuttora vivo nel nostro immaginario. Non c’è migliore occasione per rendergli omaggio della settimana “Mangiar di… vino” (24-30 novembre), dedicata alla degustazione della cucina pugliese. La cantina di Cianna Cianne, tra gli archi della città vecchia di Bari, si offre al nostro sguardo come cornice suggestiva dell’evento. A ricordare l’autore, tra gli altri, Anna Cardini Soldati, il Prof. Ennio Triggiani, il Prof. Rizzi, il giornalista Nicola Sbisà, lo chef Antonio De Rosa.
Guardare il mondo con curiosità è l’imperativo di Soldati. Amare tutte le manifestazioni della vita, tentando di coglierne la dimensione ontologica e di rappresentarne la ricchezza sulla pagina letteraria. Una prosa lineare, chiara, attenta al dettaglio, sulla scorta della narrativa realista dell’800. Descrizioni minuziose, rasserenanti ci consentono di vivere il paesaggio e i suoi abitanti, che l’autore, con capacità maieutica, fa parlare. La stessa accuratezza connota nei racconti il ritratto di una piccola osteria e delle sue specialità: l’aggettivazione, in crescendo, comunica il sapore autentico di un vino o di un formaggio, scoperti in un angolo inesplorato dell’Italia. Ora siamo nel borgo di Ghemme, ora sulla Sestri-Livorno, l’autostrada che non intaccherà il semplice e genuino aspetto di quei luoghi. La ricerca della tipicità in ogni regione conduce Soldati a viaggiare dal Nord al Sud, unificandoli. E il suo percorso verso la tradizione è guidato «da un conservatorismo illuminato che diventa innovativo e anticipatore del futuro».
Ideatore del reportage enogastronomico ante litteram, Soldati valorizza una cucina consapevole e attenta al territorio, compiendo un’operazione per noi di estrema attualità.
Scrittore, regista cinematografico e autore televisivo, Soldati, con il suo eclettismo, il suo sigaro e un paio di occhiali, è tuttora vivo nel nostro immaginario. Non c’è migliore occasione per rendergli omaggio della settimana “Mangiar di… vino” (24-30 novembre), dedicata alla degustazione della cucina pugliese. La cantina di Cianna Cianne, tra gli archi della città vecchia di Bari, si offre al nostro sguardo come cornice suggestiva dell’evento. A ricordare l’autore, tra gli altri, Anna Cardini Soldati, il Prof. Ennio Triggiani, il Prof. Rizzi, il giornalista Nicola Sbisà, lo chef Antonio De Rosa.
Guardare il mondo con curiosità è l’imperativo di Soldati. Amare tutte le manifestazioni della vita, tentando di coglierne la dimensione ontologica e di rappresentarne la ricchezza sulla pagina letteraria. Una prosa lineare, chiara, attenta al dettaglio, sulla scorta della narrativa realista dell’800. Descrizioni minuziose, rasserenanti ci consentono di vivere il paesaggio e i suoi abitanti, che l’autore, con capacità maieutica, fa parlare. La stessa accuratezza connota nei racconti il ritratto di una piccola osteria e delle sue specialità: l’aggettivazione, in crescendo, comunica il sapore autentico di un vino o di un formaggio, scoperti in un angolo inesplorato dell’Italia. Ora siamo nel borgo di Ghemme, ora sulla Sestri-Livorno, l’autostrada che non intaccherà il semplice e genuino aspetto di quei luoghi. La ricerca della tipicità in ogni regione conduce Soldati a viaggiare dal Nord al Sud, unificandoli. E il suo percorso verso la tradizione è guidato «da un conservatorismo illuminato che diventa innovativo e anticipatore del futuro».
Ideatore del reportage enogastronomico ante litteram, Soldati valorizza una cucina consapevole e attenta al territorio, compiendo un’operazione per noi di estrema attualità.