ROMA. Anche nell'anno dei record del 2011 l'Italia ha mantenuto la leadership del commercio mondiale del vino ma nel 2012 potrebbe profilarsi il 'sorpasso' della Spagna per i volumi esportati. E' quanto emege da uno studio di Banca Mps e Ismea, presentato oggi a Siena nell'ambito del 3* Forum Montepaschi sul vino italiano.
Il 2011, per lo studio, e' stato l'anno dei record per il settore, con gli scambi internazionali che hanno superato i 100 mln di ettolitri. L'Italia si e' mantenuta leader con una quota pari a quasi il 24% del commercio mondiale nel 2011, ma il primo semestre del 2012 segna un incremento delle pressioni competitive per l'Italia, tanto che in termini di volumi di vino esportati potrebbe addirittura materializzarsi il sorpasso della Spagna ai danni dell'Italia.
Mentre i consumi mondiali mostrano una lenta ma tendenziale crescita, il mercato interno sconta una riduzione strutturale dei consumi. Negli anni 70 era oltre 100 litri il consumo pro capite, ora si attesta tra i 35 ed i 37 litri. A livello congiunturale, peraltro, si registrano minori acquisti di vino in volume ma un aumento della relativa spesa. L'export diviene quindi il principale driver della domanda. Nel 2011 le esportazioni costituiscono oltre il 45% della produzione in valore. Ma se da un lato in termini di quantita' il 2012 potrebbe comportare un ritorno dei volumi sui livelli del 2010 (intorno ai 21,5 mln di hl), la crescita in termini di valore non sembra arrestarsi (4,4 mld di euro nel 2011).
Nel 2011 le performance dei principali Paesi esportatori sono risultate tutte positive. In termini percentuali il risultato migliore e' della Spagna (+25 su base annua), seguita da Italia (+9%) e Francia (+5%). Grazie, inoltre, alla buona performance dei primi sei mesi del 2012 la Spagna si candida a superare l'Italia come primo fornitore mondiale.
Nel 2011 crescono i tre Paesi leader nel mondo. La Francia cresce del +12,9% ( 7.145 milioni di Euro) e l'Italia del +12,4% (4.403 milioni di Euro). Cresce ancora di piu' la Spagna con un +14% per un valore di 2.161 milioni di euro. I dati evidenziano come la Francia concentri le proprie esportazioni nei vini di alta gamma (con un alto valore unitario), contrariamente alla Spagna leader nello sfuso.
Il 2011, per lo studio, e' stato l'anno dei record per il settore, con gli scambi internazionali che hanno superato i 100 mln di ettolitri. L'Italia si e' mantenuta leader con una quota pari a quasi il 24% del commercio mondiale nel 2011, ma il primo semestre del 2012 segna un incremento delle pressioni competitive per l'Italia, tanto che in termini di volumi di vino esportati potrebbe addirittura materializzarsi il sorpasso della Spagna ai danni dell'Italia.
Mentre i consumi mondiali mostrano una lenta ma tendenziale crescita, il mercato interno sconta una riduzione strutturale dei consumi. Negli anni 70 era oltre 100 litri il consumo pro capite, ora si attesta tra i 35 ed i 37 litri. A livello congiunturale, peraltro, si registrano minori acquisti di vino in volume ma un aumento della relativa spesa. L'export diviene quindi il principale driver della domanda. Nel 2011 le esportazioni costituiscono oltre il 45% della produzione in valore. Ma se da un lato in termini di quantita' il 2012 potrebbe comportare un ritorno dei volumi sui livelli del 2010 (intorno ai 21,5 mln di hl), la crescita in termini di valore non sembra arrestarsi (4,4 mld di euro nel 2011).
Nel 2011 le performance dei principali Paesi esportatori sono risultate tutte positive. In termini percentuali il risultato migliore e' della Spagna (+25 su base annua), seguita da Italia (+9%) e Francia (+5%). Grazie, inoltre, alla buona performance dei primi sei mesi del 2012 la Spagna si candida a superare l'Italia come primo fornitore mondiale.
Nel 2011 crescono i tre Paesi leader nel mondo. La Francia cresce del +12,9% ( 7.145 milioni di Euro) e l'Italia del +12,4% (4.403 milioni di Euro). Cresce ancora di piu' la Spagna con un +14% per un valore di 2.161 milioni di euro. I dati evidenziano come la Francia concentri le proprie esportazioni nei vini di alta gamma (con un alto valore unitario), contrariamente alla Spagna leader nello sfuso.
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Economia