"A Bari riparte il mercato immobiliare"
BARI. Continuano a scendere i prezzi delle case in Puglia e se a Bari, nel II semestre del 2012, si registra una flessione media di circa il 9% rispetto al 2011, a Lecce si arriva addirittura al 20%.
Naturalmente, come emerge dall'Osservatorio Immobiliare Rubino sul mercato residenziale pugliese, il dato va poi analizzato caso per caso, a seconda delle zone e delle condizioni dell'appartamento.
In generale, comunque, spiega Andrea Rubino, presidente dell'Immobiliare Rubino - “per l'usato nel II semestre 2012 i tempi di vendita a Bari e provincia si attestano in media sui 150-200 giorni e se, da un lato, è diminuito il budget a disposizione dei cittadini per acquistare la propria casa, dall'altro è aumentata la possibilità di pagare l'appartamento interamente in contanti e senza ricorrere al mutuo, situazione che ultimamente si manifesta quasi nel 40-50% dei casi”.
La tipologia più richiesta, infatti, ormai non dipende tanto dal numero dei vani quanto dal costo complessivo dell'immobile che, nelle zone semi centrali, si attesta in media sui 200-250 mila euro mentre in pieno centro e nelle zone più ambite arriva anche a 400-450 mila euro.
Se da un lato c'è un'ampia offerta di appartamenti in vendita, non sempre di qualità, dall'altro c'è un cliente diventato molto più selettivo ed esigente, pronto a valutare attentamente anche gli aspetti condominiali.
La presenza di un posto auto, specialmente in centro, si conferma un valore aggiunto ma a spaventare i potenziali acquirenti è soprattutto la mancanza dell'ascensore, diventato ormai un elemento irrinunciabile.
L'IMU, almeno a Bari e provincia, non ha avuto grosse conseguenze, dimostrandosi una tassa accettata, seppure a malincuore, dai cittadini. Ha inciso, infatti, soprattutto su chi disponeva di molte proprietà e magari nell'occasione ha deciso di venderne qualcuna ma non sui possessori di sole prime case.
Quando si tratta di vendere o comprare casa, di prenderla o darla in affitto, però, anche i baresi e i pugliesi si fanno condizionare da riti e scaramanzie!
Si scopre così che, secondo tradizioni difficili da dimostrare, chi vuole vendere la propria casa dovrebbe affidarsi a San Giuseppe, considerato nel mondo il Santo patrono delle questioni immobiliari.
Tant'è che esiste anche una vera e propria poesia a lui dedicata da recitare per chiedergli aiuto e in alcuni paesi come gli Stati Uniti si usava già dal 1930 seppellire nel giardino della casa in vendita una statuina di San Giuseppe a testa in giù con la faccia rivolta verso est.
Chi invece la casa ha bisogno di comprarla o di affittarla può rivolgersi alla Madonna del Rosario che, si racconta in giro, è particolarmente vicina e pronta ad aiutare coloro che cercano una nuova abitazione.
Nell’ottica del “non è vero ma… ci credo!” ci sono poi molte superstizioni che rischiano, a volte, anche di far saltare un’operazione immobiliare già definita, specialmente quando a decidere sono le donne.
E così, per i pugliesi, di venere e di marte non ci si sposa e non si parte e… non si stipulano neanche il rogito o il compromesso! A maggior ragione quando il martedì o il venerdì in questione cadono pure di 13 o di 17. E, per non sfidare la sorte, l’appuntamento con il notaio meglio non fissarlo per le 17, non si sa mai…
Ma il numero 17 è considerato sfortunato anche come civico o interno dell’abitazione, motivo per il quale sempre più spesso le nuove costruzioni non lo prevedono proprio, un po’ come accade a bordo degli aerei.
Molto sentita dai baresi, inoltre, la tradizione di aggiungere un posto in più a tavola quando si consuma il primo pasto nella nuova casa in onore, a seconda dei casi, dello spirito o dell’angelo della casa.
Se i mesi più richiesti per il trasloco, infine, sono maggio e giugno, ritenuti di solito favorevoli per chi deve cambiare casa, c’è poi chi considera molto negativa e motivo di sfortuna la presenza all’interno dell’edificio condominiale di un’agenzia di pompe funebri e preferisce rinunciare a comprare o affittare l’appartamento.
Ma tornando al mercato immobiliare barese e pugliese del II semestre 2012, ecco in dettaglio, zona per zona, quello che ha rilevato l’Osservatorio Immobiliare Rubino.
A BARI città a comprare casa sono state soprattutto le famiglie e le giovani coppie, anche se naturalmente passando da una zona all’altra della città si riscontrano variazioni significative e situazioni molto diverse:
Nei quartieri Carrassi e San Pasquale nel II semestre 2012 il prezzo medio di vendita si è attestato sui 1.900/2.000 Euro al mq nella parte bassa e sui 2.200/2.600 Euro al mq nella parte alta. I più richiesti sono stati i 3/4 vani a piano intermedio, anche da ristrutturare, le strade più ambite quelle che ruotano attorno a Parco 2 Giugno, a Viale Einaudi e al Campus. Il target principale dei due quartieri è rappresentato dalle famiglie e gli aspetti che hanno inciso maggiormente sulle loro scelte d’acquisto sono stati il piano, la metratura e il prezzo.
A Japigia si è venduto in media a circa 1.700/2.000 Euro al mq, la tipologia più richiesta è stato l’immobile di 4 o 5 vani a piano intermedio e le maggiori preferenze si sono avute per la zona intorno all’Ipercoop e a via Magna Grecia. Cliente tipo di questo quartiere resta la famiglia.
A Madonnella il prezzo medio di vendita si è attestato sui 1.700/2.000 Euro al mq, le strade più richieste sono state corso Sonnino e le via adiacenti e la presenza di un box o di un posto auto si conferma un elemento determinante per la maggior parte degli acquirenti.
Nella zona Umbertina che resta sempre tra le più apprezzate e ricercate in città, il prezzo medio di vendita è stato di circa 3.500/4.000 Euro al mq e i tempi medi di vendita sono stati tra 5 e 8 mesi.
Nei quartieri Picone e Poggiofranco i tempi di vendita si sono attestati sui 6-8 mesi, il prezzo medio è stato di 2.000/2.600 Euro al mq sia a Picone sia a Poggiofranco e la tipologia più ricercata è stato il 3 o 4 vani a piano intermedio, ubicato in zone commerciali vicine ai servizi.
I target principali di riferimento si confermano le famiglie e le coppie.
Nei quartieri Murat e Libertà i risultati variano molto a seconda della zona. In generale, comunque, continuano a raccogliere consensi i bivani di 70/80 mq e i trivani di 90/100 mq, possibilmente già ristrutturati o in buone condizioni. Sono però in crescita le richieste di appartamenti più ampi, anche di 5 o 6 vani con una superficie sino a 180/200 mq. Il prezzo medio si è attestato sui 1.200/2.000 Euro al mq a Libertà (dove c’è un’alta percentuale di abitazioni molto vecchie e mal tenute, spesso anche senza ascensore) e sui 2.700/4.000 Euro al mq nel murattiano.
Nella zona Faro e San Cataldo il prezzo medio di vendita è stato di 1.600/2.300 Euro al mq per l’usato e di 2.500/3.000 Euro al mq per il nuovo.
Nella zona San Girolamo il prezzo medio di vendita è stato di 1.500/1.900 Euro al mq per l’usato e di 2.500/3.000 Euro al mq per il nuovo.
Naturalmente, come emerge dall'Osservatorio Immobiliare Rubino sul mercato residenziale pugliese, il dato va poi analizzato caso per caso, a seconda delle zone e delle condizioni dell'appartamento.
In generale, comunque, spiega Andrea Rubino, presidente dell'Immobiliare Rubino - “per l'usato nel II semestre 2012 i tempi di vendita a Bari e provincia si attestano in media sui 150-200 giorni e se, da un lato, è diminuito il budget a disposizione dei cittadini per acquistare la propria casa, dall'altro è aumentata la possibilità di pagare l'appartamento interamente in contanti e senza ricorrere al mutuo, situazione che ultimamente si manifesta quasi nel 40-50% dei casi”.
La tipologia più richiesta, infatti, ormai non dipende tanto dal numero dei vani quanto dal costo complessivo dell'immobile che, nelle zone semi centrali, si attesta in media sui 200-250 mila euro mentre in pieno centro e nelle zone più ambite arriva anche a 400-450 mila euro.
Se da un lato c'è un'ampia offerta di appartamenti in vendita, non sempre di qualità, dall'altro c'è un cliente diventato molto più selettivo ed esigente, pronto a valutare attentamente anche gli aspetti condominiali.
La presenza di un posto auto, specialmente in centro, si conferma un valore aggiunto ma a spaventare i potenziali acquirenti è soprattutto la mancanza dell'ascensore, diventato ormai un elemento irrinunciabile.
L'IMU, almeno a Bari e provincia, non ha avuto grosse conseguenze, dimostrandosi una tassa accettata, seppure a malincuore, dai cittadini. Ha inciso, infatti, soprattutto su chi disponeva di molte proprietà e magari nell'occasione ha deciso di venderne qualcuna ma non sui possessori di sole prime case.
Quando si tratta di vendere o comprare casa, di prenderla o darla in affitto, però, anche i baresi e i pugliesi si fanno condizionare da riti e scaramanzie!
Si scopre così che, secondo tradizioni difficili da dimostrare, chi vuole vendere la propria casa dovrebbe affidarsi a San Giuseppe, considerato nel mondo il Santo patrono delle questioni immobiliari.
Tant'è che esiste anche una vera e propria poesia a lui dedicata da recitare per chiedergli aiuto e in alcuni paesi come gli Stati Uniti si usava già dal 1930 seppellire nel giardino della casa in vendita una statuina di San Giuseppe a testa in giù con la faccia rivolta verso est.
Chi invece la casa ha bisogno di comprarla o di affittarla può rivolgersi alla Madonna del Rosario che, si racconta in giro, è particolarmente vicina e pronta ad aiutare coloro che cercano una nuova abitazione.
Nell’ottica del “non è vero ma… ci credo!” ci sono poi molte superstizioni che rischiano, a volte, anche di far saltare un’operazione immobiliare già definita, specialmente quando a decidere sono le donne.
E così, per i pugliesi, di venere e di marte non ci si sposa e non si parte e… non si stipulano neanche il rogito o il compromesso! A maggior ragione quando il martedì o il venerdì in questione cadono pure di 13 o di 17. E, per non sfidare la sorte, l’appuntamento con il notaio meglio non fissarlo per le 17, non si sa mai…
Ma il numero 17 è considerato sfortunato anche come civico o interno dell’abitazione, motivo per il quale sempre più spesso le nuove costruzioni non lo prevedono proprio, un po’ come accade a bordo degli aerei.
Molto sentita dai baresi, inoltre, la tradizione di aggiungere un posto in più a tavola quando si consuma il primo pasto nella nuova casa in onore, a seconda dei casi, dello spirito o dell’angelo della casa.
Se i mesi più richiesti per il trasloco, infine, sono maggio e giugno, ritenuti di solito favorevoli per chi deve cambiare casa, c’è poi chi considera molto negativa e motivo di sfortuna la presenza all’interno dell’edificio condominiale di un’agenzia di pompe funebri e preferisce rinunciare a comprare o affittare l’appartamento.
Ma tornando al mercato immobiliare barese e pugliese del II semestre 2012, ecco in dettaglio, zona per zona, quello che ha rilevato l’Osservatorio Immobiliare Rubino.
A BARI città a comprare casa sono state soprattutto le famiglie e le giovani coppie, anche se naturalmente passando da una zona all’altra della città si riscontrano variazioni significative e situazioni molto diverse:
Nei quartieri Carrassi e San Pasquale nel II semestre 2012 il prezzo medio di vendita si è attestato sui 1.900/2.000 Euro al mq nella parte bassa e sui 2.200/2.600 Euro al mq nella parte alta. I più richiesti sono stati i 3/4 vani a piano intermedio, anche da ristrutturare, le strade più ambite quelle che ruotano attorno a Parco 2 Giugno, a Viale Einaudi e al Campus. Il target principale dei due quartieri è rappresentato dalle famiglie e gli aspetti che hanno inciso maggiormente sulle loro scelte d’acquisto sono stati il piano, la metratura e il prezzo.
A Japigia si è venduto in media a circa 1.700/2.000 Euro al mq, la tipologia più richiesta è stato l’immobile di 4 o 5 vani a piano intermedio e le maggiori preferenze si sono avute per la zona intorno all’Ipercoop e a via Magna Grecia. Cliente tipo di questo quartiere resta la famiglia.
A Madonnella il prezzo medio di vendita si è attestato sui 1.700/2.000 Euro al mq, le strade più richieste sono state corso Sonnino e le via adiacenti e la presenza di un box o di un posto auto si conferma un elemento determinante per la maggior parte degli acquirenti.
Nella zona Umbertina che resta sempre tra le più apprezzate e ricercate in città, il prezzo medio di vendita è stato di circa 3.500/4.000 Euro al mq e i tempi medi di vendita sono stati tra 5 e 8 mesi.
Nei quartieri Picone e Poggiofranco i tempi di vendita si sono attestati sui 6-8 mesi, il prezzo medio è stato di 2.000/2.600 Euro al mq sia a Picone sia a Poggiofranco e la tipologia più ricercata è stato il 3 o 4 vani a piano intermedio, ubicato in zone commerciali vicine ai servizi.
I target principali di riferimento si confermano le famiglie e le coppie.
Nei quartieri Murat e Libertà i risultati variano molto a seconda della zona. In generale, comunque, continuano a raccogliere consensi i bivani di 70/80 mq e i trivani di 90/100 mq, possibilmente già ristrutturati o in buone condizioni. Sono però in crescita le richieste di appartamenti più ampi, anche di 5 o 6 vani con una superficie sino a 180/200 mq. Il prezzo medio si è attestato sui 1.200/2.000 Euro al mq a Libertà (dove c’è un’alta percentuale di abitazioni molto vecchie e mal tenute, spesso anche senza ascensore) e sui 2.700/4.000 Euro al mq nel murattiano.
Nella zona Faro e San Cataldo il prezzo medio di vendita è stato di 1.600/2.300 Euro al mq per l’usato e di 2.500/3.000 Euro al mq per il nuovo.
Nella zona San Girolamo il prezzo medio di vendita è stato di 1.500/1.900 Euro al mq per l’usato e di 2.500/3.000 Euro al mq per il nuovo.
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