BARI. "La manifestazione di oggi a Policoro dimostra che c'è un fronte unico che dice no alla minaccia di estrazioni petrolifere. Le istituzioni assieme alle associazioni e ai cittadini della Basilicata, della Calabria e della Puglia si sono dati appuntamento per impedire che il ministero dia il via libera ai permessi di ricerca di petrolio e gas nello Jonio settentrionale e nel Golfo di Taranto che due compagnie - Shell e Apennine Energy - hanno presentato per verificare la presenza di idrocarburi nei fondali.
Sostengo fermamente questa battaglia che va sostenuta al di là delle visioni campanilistiche. La Puglia che ha già espresso il suo no alle trivellazioni nell'Adriatico, sia a fianco del Molise ed dell'Abruzzo, sia per la difesa delle Isole Tremiti, oggi è ritornata in prima linea, nonostante ad essere maggiormente interessate siano Basilicata e Calabria.
Fin da quando si è presentata questa minaccia per le coste adriatiche, ho sostenuto tutte le mobilitazioni di protesta, chiedendo alla Regione di attivarsi per scongiurare uno scempio ambientale di dimensioni inaudite. È folle autorizzare nelle nostre acque simili operazioni che, nelle fasi esplorative ed estrattive, riversano in mare enormi quantitativi di idrocarburi, danneggiando irreversibilmente l'intero ecosistema, le attività di pesca e il turismo. Senza considerare che l'estrazione di petrolio in Italia non è un'attività redditizia come in altre Paesi, né tanto meno può avere ricadute occupazionali positive come dimostra il caso lucano della Val d'Agri. La Puglia, che ha detto sì alle rinnovabili, deve ostacolare con tutte le forze lo sfruttamento delle fonti energetiche inquinanti ed esauribili”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani.
Sostengo fermamente questa battaglia che va sostenuta al di là delle visioni campanilistiche. La Puglia che ha già espresso il suo no alle trivellazioni nell'Adriatico, sia a fianco del Molise ed dell'Abruzzo, sia per la difesa delle Isole Tremiti, oggi è ritornata in prima linea, nonostante ad essere maggiormente interessate siano Basilicata e Calabria.
Fin da quando si è presentata questa minaccia per le coste adriatiche, ho sostenuto tutte le mobilitazioni di protesta, chiedendo alla Regione di attivarsi per scongiurare uno scempio ambientale di dimensioni inaudite. È folle autorizzare nelle nostre acque simili operazioni che, nelle fasi esplorative ed estrattive, riversano in mare enormi quantitativi di idrocarburi, danneggiando irreversibilmente l'intero ecosistema, le attività di pesca e il turismo. Senza considerare che l'estrazione di petrolio in Italia non è un'attività redditizia come in altre Paesi, né tanto meno può avere ricadute occupazionali positive come dimostra il caso lucano della Val d'Agri. La Puglia, che ha detto sì alle rinnovabili, deve ostacolare con tutte le forze lo sfruttamento delle fonti energetiche inquinanti ed esauribili”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani.