ROMA. "Anche oggi Berlusconi mi ha espresso la volontà di tornare in campo da protagonista. E' lui il detentore del titolo": lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano spiegando che con la discesa in campo di Berlusconi le primarie non si fanno. "Erano per la successione ma essendoci lui in campo non ha senso farle".
SCHIFANI, SACROSANTO DIRITTO BERLUSCONI CANDIDARSI - "E' un suo sacrosanto diritto scendere in campo. E' stato il fondatore di due dei più grandi partiti italiani, prima Fi, poi Pdl. E' stato legittimato due volte da milioni di italiani. Ha tutti i titoli per rivendicare la sua candidatura". Lo ha detto il presidente del Senato Schifani alla presentazione del libro dell'Ansa.
CROSETTO: 'MI SONO ROTTO'. E VA VIA - "La decisione di Berlusconi non lascia indifferenti né lascia il Pdl così com'era prima, ma comporta delle decisioni conseguenti. Sicuramente ci saranno berlusconiani contenti decisi ad andare avanti così ma anche altri che dopo ieri sera probabilmente prenderanno un'altra strada". Così Guido Crosetto, questa mattina a Omnibus su La7, trasmissione che però ha lasciato spiegando di non poter parlare a nome del Pdl e di non voler parlare in tv della propria posizione prima di un confronto con altri colleghi.
SCHIFANI, SACROSANTO DIRITTO BERLUSCONI CANDIDARSI - "E' un suo sacrosanto diritto scendere in campo. E' stato il fondatore di due dei più grandi partiti italiani, prima Fi, poi Pdl. E' stato legittimato due volte da milioni di italiani. Ha tutti i titoli per rivendicare la sua candidatura". Lo ha detto il presidente del Senato Schifani alla presentazione del libro dell'Ansa.
CROSETTO: 'MI SONO ROTTO'. E VA VIA - "La decisione di Berlusconi non lascia indifferenti né lascia il Pdl così com'era prima, ma comporta delle decisioni conseguenti. Sicuramente ci saranno berlusconiani contenti decisi ad andare avanti così ma anche altri che dopo ieri sera probabilmente prenderanno un'altra strada". Così Guido Crosetto, questa mattina a Omnibus su La7, trasmissione che però ha lasciato spiegando di non poter parlare a nome del Pdl e di non voler parlare in tv della propria posizione prima di un confronto con altri colleghi.