LECCE. Nicola Delle Donne, nel corso dell’Assemblea delle imprese edili associate, è stato rieletto Presidente di Ance Lecce.
Nella stessa seduta sono stati eletti: vicepresidente Giampiero Rizzo; tesoriere Daniele Ingrosso; consiglieri: Cosimo Centonze, Maurizio Fanuli, Alfredo Foresta, Antonio Montedoro, Cinzia Ricchiuto, Emanuele Rizzo, Osvaldo Troso e Michele Tundo.
Nel ringraziare per la riconferma e nel richiamare che l’impresa è la destinataria del lavoro associativo, il presidente Delle Donne ha affermato: “Il Paese che vogliamo è quello dove la cosa pubblica è gestita nel rispetto assoluto del bene comune ed in cui il sistema della pubblica amministrazione guarda al risultato finale nell’interesse della collettività , considerando il sistema produttivo una risorsa. Da anni, invece, l’edilizia –tessuto di piccole e medie imprese sane che paga le tasse, rispetta le regole – da volano dell’economia è diventata cenerentola, destinataria di provvedimenti legislativi, amministrativi, regolamentari che, giorno dopo giorno, ne stanno certificando la morte, con un drammatica espulsione dal mercato di imprese e lavoratori. Non è più tempo delle lamentele è ora quello della rabbia!”.
Nella stessa seduta sono stati eletti: vicepresidente Giampiero Rizzo; tesoriere Daniele Ingrosso; consiglieri: Cosimo Centonze, Maurizio Fanuli, Alfredo Foresta, Antonio Montedoro, Cinzia Ricchiuto, Emanuele Rizzo, Osvaldo Troso e Michele Tundo.
Nel ringraziare per la riconferma e nel richiamare che l’impresa è la destinataria del lavoro associativo, il presidente Delle Donne ha affermato: “Il Paese che vogliamo è quello dove la cosa pubblica è gestita nel rispetto assoluto del bene comune ed in cui il sistema della pubblica amministrazione guarda al risultato finale nell’interesse della collettività , considerando il sistema produttivo una risorsa. Da anni, invece, l’edilizia –tessuto di piccole e medie imprese sane che paga le tasse, rispetta le regole – da volano dell’economia è diventata cenerentola, destinataria di provvedimenti legislativi, amministrativi, regolamentari che, giorno dopo giorno, ne stanno certificando la morte, con un drammatica espulsione dal mercato di imprese e lavoratori. Non è più tempo delle lamentele è ora quello della rabbia!”.