Vittorio Polito.È stata inaugurata presso l’Archivio di Stato di Bari (Cittadella della Cultura) la Mostra di documenti storici e opere di arte contemporanea “Acqua in arte e nelle carte”. La mostra curata da Sabrina Veneziani è stata organizzata in collaborazione con la Regione Puglia, l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, il Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (Fless), l’Archivio di Stato e la Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia.
Sono intervenuti: Fabiano Amati, Assessore Regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile; Antonio Castorani, Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia; Eugenia Vantaggiato, Direttrice dell’Archivio di Stato di Bari; Giusy Petruzzelli, Critico d’arte, e Sabrina Veneziani, docente di Storia della Medicina nell’Università di Bari e curatrice della Mostra.
L’acqua ha una storia individuale, sociale e immaginifica. Una storia, scrive Sabrina Veneziani nel catalogo edito dalla Gelsorosso, che muta in relazione alla latitudine, longitudine e altitudine, una storia che ha condotto “l’Occidente civilizzato” al gesto scontato di aprire il rubinetto per immergersi nel rito.
Tutti gli interventi sono stati indirizzati alla storia ed alle problematiche dell’acqua. Alberto Ferruccio Piccinni, ordinario di Costruzioni idrauliche nel Politecnico di Bari, ha parlato della ingegneria e della rappresentazione dell’insostituibile liquido che fa parte integrante della nostra vita. Senz’acqua non si vive.
Antonio Castorani, presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia, porgendo il saluto dell’Ente rappresentato, ha parlato anch’egli dell’acqua e della attuale politica di interventi a favore della cultura e della scienza da parte della Fondazione che presiede.
Il critico d’arte Giusy Petruzzelli ha fatto un interessante excursus sulla storia dell’acqua, mostrando una serie di diapositive e presentando anche le opere e gli artisti che hanno partecipato all’esposizione. In particolare ha parlato di Anna Maria Di Terlizzi, che con la sua pluriennale esperienza sul soggetto femminile ha presentato “La Fonte delle acque inquiete” (tecniche miste su forex, elementi a misura d’ambiente), in cui l’acqua è reale e metaforica insieme. Vito Matera, noto ed indiscusso artista, gravinese di nascita, ma barese d’adozione, è presente con la sua opera “Acqua 2012” (malte acriliche e collage su legno). Dario Agrimi presenta “L’acqua non galleggia” (vetro, acqua e petrolio). Giulio Giancaspro con “Né l’una nelle altre” (stampa digitale su PVC ad elementi a misura ambiente). Maria Martinelli con “Penelope’s web 2012”, (stampa digitale su carta fotografica montata su policarbonato). Michele Paparella con “L’ultima goccia d’acqua” (collier in argento 925 e topazio blu). Tutti artisti che hanno creato le opere appositamente per la rassegna e ‘site-specific’ per la sede.
Di indubbio valore storico e culturale i documenti esposti, ordinanze, testi, disegni, ecc., tutti appartenenti all’Archivio di Stato ed alla Biblioteca Nazionale messi a disposizione dalla direttrice Eugenia Vantaggiato.
La serata è stata conclusa da Sabrina Veneziani che ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’evento e con la quale non si può che complimentarsi per il bel lavoro fatto nell’interesse della cultura e della nostra città.
Sono intervenuti: Fabiano Amati, Assessore Regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile; Antonio Castorani, Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia; Eugenia Vantaggiato, Direttrice dell’Archivio di Stato di Bari; Giusy Petruzzelli, Critico d’arte, e Sabrina Veneziani, docente di Storia della Medicina nell’Università di Bari e curatrice della Mostra.
L’acqua ha una storia individuale, sociale e immaginifica. Una storia, scrive Sabrina Veneziani nel catalogo edito dalla Gelsorosso, che muta in relazione alla latitudine, longitudine e altitudine, una storia che ha condotto “l’Occidente civilizzato” al gesto scontato di aprire il rubinetto per immergersi nel rito.
Tutti gli interventi sono stati indirizzati alla storia ed alle problematiche dell’acqua. Alberto Ferruccio Piccinni, ordinario di Costruzioni idrauliche nel Politecnico di Bari, ha parlato della ingegneria e della rappresentazione dell’insostituibile liquido che fa parte integrante della nostra vita. Senz’acqua non si vive.
Antonio Castorani, presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia, porgendo il saluto dell’Ente rappresentato, ha parlato anch’egli dell’acqua e della attuale politica di interventi a favore della cultura e della scienza da parte della Fondazione che presiede.
Il critico d’arte Giusy Petruzzelli ha fatto un interessante excursus sulla storia dell’acqua, mostrando una serie di diapositive e presentando anche le opere e gli artisti che hanno partecipato all’esposizione. In particolare ha parlato di Anna Maria Di Terlizzi, che con la sua pluriennale esperienza sul soggetto femminile ha presentato “La Fonte delle acque inquiete” (tecniche miste su forex, elementi a misura d’ambiente), in cui l’acqua è reale e metaforica insieme. Vito Matera, noto ed indiscusso artista, gravinese di nascita, ma barese d’adozione, è presente con la sua opera “Acqua 2012” (malte acriliche e collage su legno). Dario Agrimi presenta “L’acqua non galleggia” (vetro, acqua e petrolio). Giulio Giancaspro con “Né l’una nelle altre” (stampa digitale su PVC ad elementi a misura ambiente). Maria Martinelli con “Penelope’s web 2012”, (stampa digitale su carta fotografica montata su policarbonato). Michele Paparella con “L’ultima goccia d’acqua” (collier in argento 925 e topazio blu). Tutti artisti che hanno creato le opere appositamente per la rassegna e ‘site-specific’ per la sede.
Di indubbio valore storico e culturale i documenti esposti, ordinanze, testi, disegni, ecc., tutti appartenenti all’Archivio di Stato ed alla Biblioteca Nazionale messi a disposizione dalla direttrice Eugenia Vantaggiato.
La serata è stata conclusa da Sabrina Veneziani che ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’evento e con la quale non si può che complimentarsi per il bel lavoro fatto nell’interesse della cultura e della nostra città.