BARI. Trasportava batterie al piombo di produzione bulgara, simili a quelle comunemente utilizzate per avviare le automobili, ma ritenute molto pericolose per l'ambiente.
Le hanno scoperte i militari della Guardia di Finanza nel corso di un controllo a un autoarticolato con targa bulgara, fermato lungo la SS16. Le batterie erano sfornite di etichettatura e la societa' destinataria non risulta iscritta nel registro nazionale dei produttori di pile e batterie, compromettendo cosi' la tracciabilita' del prodotto a tutela dell'ambiente. Il legale rappresentante della societa' importatrice e' stato segnalato ai fini amministrativi per violazioni alla normativa ambientale.
Nel caso specifico, sono comminabili sanzioni pecuniarie che superano (nel loro ammontare massimo) un milione e 500mila euro.
Le hanno scoperte i militari della Guardia di Finanza nel corso di un controllo a un autoarticolato con targa bulgara, fermato lungo la SS16. Le batterie erano sfornite di etichettatura e la societa' destinataria non risulta iscritta nel registro nazionale dei produttori di pile e batterie, compromettendo cosi' la tracciabilita' del prodotto a tutela dell'ambiente. Il legale rappresentante della societa' importatrice e' stato segnalato ai fini amministrativi per violazioni alla normativa ambientale.
Nel caso specifico, sono comminabili sanzioni pecuniarie che superano (nel loro ammontare massimo) un milione e 500mila euro.
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