Berlusconi: mio passo indietro se Monti candidato moderati

Sono ore di fibrillazione all'interno del Pdl dopo le dichiarazioni del suo leader naturale, Silvio Berlusconi. Sembra quasi che le sorti dell'intero partito dipendano proprio da lui, ''Un mio passo indietro o passo avanti dipende da come si sviluppano le cose. Se ci sara' la necessita' ci sono'', ma ''se il presidente Monti decide'' di scendere in campo come gli viene chiesto da Pier Ferdinando Casini e da Luca Cordero di Montezemolo ''diventerebbe il candidato dello schieramento dei moderati'' e ''io posso fare un passo indietro''. Sono le parole del Cavaliere, intervenendo alla presentazione del libro di Bruno Vespa.

Se il partito di Montezemolo - ha detto ancora il Cavaliere - si unisse a noi certamente vorrebbe un candidato diverso da me e io, nell'interesse del Paese, nell'interesse dello schieramento dei moderati, sono pronto a fare qualsiasi cosa''

''Da parte mia c'era e c'e' una giusta esigenza di consegnarmi ad un periodo di riposo, ma se c'e' bisogno di una mia attiva presenza io ho sempre detto che sono a disposizione''.

Poi l'argomento scottante del rapporto con il leader Udc. "Se fai un passo indietro io saro' con i moderati, mi disse Casini, che ha un complesso verso di me, ed io feci un passo indietro e Alfano divenne segretario. Ci aspettavamo il ritorno di Casini, ma questo non avvenne''.

CASINI, BERLUSCONI IN EVIDENTE STATO CONFUSIONALE - "Berlusconi è in evidente stato confusionale se manifesta la possibilità di fare l'ennesima giravolta di un passo indietro in caso di candidatura di Monti a cui la scorsa settimana ha tolto la fiducia in Parlamento. Su una cosa però è pienamente lucido: Monti a Berlusconi ha detto no. Questo a noi basta". Lo dichiara Pier Ferdinando Casini.

PDL: PROVE DI SCISSIONE EX AN - Intanto il Pdl sembra una pentola a pressione pronta a scoperchiarsi. Da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri a Giorgia Meloni passando per Gianni Alemanno e' un susseguirsi di riunioni, riflessioni, di quasi annunci ma senza che si giunga ad una conclusione. Ed il motivo e' semplicissimo: nel bene e nel male, il futuro di questa parte della destra italiana dipende dalle scelte del Cavaliere.  L'invito di Berlusconi al premier potrebbe infatti avere come conseguenza un parziale ricompattamento del Pdl ma probabilmente di breve durata. La posizione di Monti sulla questione obblighera' il Cavaliere a prendere altre strade, che porteranno a nuovi distinguo e distanze all'interno dello schieramento.

Ieri, intanto, Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri hanno riunito alcune decine di parlamentari aderenti alla fondazione Italia Protagonista con la dichiarata intenzione di operare la scissione dal Pdl e lanciare un nuovo partito. Nome e simboli della nuova formazione politica gia' ci sono, ''Centrodestra nazionale' l'uno e un nodo tricolore l'altro. 

LA SEPARAZIONE - Ma l'atto formale di separazione non e' arrivato. ''Noi oggi non assumiamo alcuna decisione - ha detto La Russa - la assumeremo da qui ai prossimi giorni, entro lunedi' o martedi'''. E' evidente che sul rinvio pesano le ultime sortite del Cavaliere ma anche il volere attendere e capire cosa faranno altri settori della destra pidiellina, in particolare Giorgia Meloni e Gianni Alemanno, ieri non presenti alla riunione.

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