BARI. Ennesimo riconoscimento alla Puglia enologica, con la presenza di due Primitivi (Polvanera e Gianfranco Fino) nella Best Italian Wine Awards, la classifica dei migliori 50 vini d’Italia, stilata ogni anno da un comitato di professionisti del settore.
“Il vino pugliese - commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno - ottiene l’ennesimo e meritato riconoscimento dell’impegno portato avanti dai viticoltori regionali, alla ricerca di livelli qualitativi sempre più alti”.
“Che questi sforzi sostenuti da diversi anni abbiano dato buoni frutti è sotto gli occhi di tutti – prosegue Stefàno - basti pensare a quanto accaduto nella guida dei vini del Gambero Rosso: se nel 2001 solamente due vini pugliesi sono arrivati all’ambito riconoscimento dei Tre bicchieri, lo stesso premio, per il 2013, va a ben 14 prodotti regionali”.
“Si tratta – spiega l’assessore Stefàno - di un percorso di miglioramento qualitativo che è andato a braccetto con un netto riposizionamento di mercato. Solo cinque anni fa, il vino da tavola rappresentava oltre i due terzi dell’intera produzione regionale, mentre nell’ultimo biennio l’incidenza è scesa sotto il 50%, con una netta crescita delle tipologie Dop e Igp. Una riqualificazione che ci ha contestualmente permesso di allargare i nostri mercati di vendita, tanto che oggi l’export di vino pugliese sfiora i 100 milioni di euro, contro gli appena 54 di otto anni fa. Non solo: i dati dei primi 9 mesi del 2012 evidenziano una ulteriore crescita delle esportazioni dei nostri vini pari al 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro una media che a livello nazionale si ferma a poco più del 7%. Segno evidentemente di una maggior dinamicità e apprezzamento delle nostre etichette da parte del più ampio pubblico di consumatori stranieri”.
“Questa capacità delle nostre imprese vitivinicole di vendere sui mercati esteri - prosegue ancora Stefàno - è fondamentale per la tenuta dell’intero sistema produttivo regionale. A causa di una recessione economica, che riduce giorno per giorno la capacità di spesa dei consumatori, e dei cambiamenti strutturali e demografici che hanno portato gli italiani a consumare meno di 40 litri di vino a testa ogni anno (nel 1990 ogni italiano ne beveva mediamente 60), il percorso di crescita per i vitivinicoltori pugliesi sembra segnato e pare andare necessariamente fuori dai confini nazionali”.
“Alla luce di questo scenario e di questa interessante prospettiva, le nostre politiche regionali sono indirizzate a seguire e promuovere il processo di riqualificazione dei nostri vini, ma nel contempo anche a sostenere le imprese nella conquista di nuovi mercati attraverso tutti gli strumenti messi a disposizione dall’OCM di settore, che devono trovare una corretta implementazione a livello regionale. Una attenzione che, vorrei sottolineare con orgoglio, ha già portato dal 2009 al 2011 ad una crescita nel valore dell’export del vino pugliese di oltre il 26%”.
“Il vino pugliese - commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno - ottiene l’ennesimo e meritato riconoscimento dell’impegno portato avanti dai viticoltori regionali, alla ricerca di livelli qualitativi sempre più alti”.
“Che questi sforzi sostenuti da diversi anni abbiano dato buoni frutti è sotto gli occhi di tutti – prosegue Stefàno - basti pensare a quanto accaduto nella guida dei vini del Gambero Rosso: se nel 2001 solamente due vini pugliesi sono arrivati all’ambito riconoscimento dei Tre bicchieri, lo stesso premio, per il 2013, va a ben 14 prodotti regionali”.
“Si tratta – spiega l’assessore Stefàno - di un percorso di miglioramento qualitativo che è andato a braccetto con un netto riposizionamento di mercato. Solo cinque anni fa, il vino da tavola rappresentava oltre i due terzi dell’intera produzione regionale, mentre nell’ultimo biennio l’incidenza è scesa sotto il 50%, con una netta crescita delle tipologie Dop e Igp. Una riqualificazione che ci ha contestualmente permesso di allargare i nostri mercati di vendita, tanto che oggi l’export di vino pugliese sfiora i 100 milioni di euro, contro gli appena 54 di otto anni fa. Non solo: i dati dei primi 9 mesi del 2012 evidenziano una ulteriore crescita delle esportazioni dei nostri vini pari al 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro una media che a livello nazionale si ferma a poco più del 7%. Segno evidentemente di una maggior dinamicità e apprezzamento delle nostre etichette da parte del più ampio pubblico di consumatori stranieri”.
“Questa capacità delle nostre imprese vitivinicole di vendere sui mercati esteri - prosegue ancora Stefàno - è fondamentale per la tenuta dell’intero sistema produttivo regionale. A causa di una recessione economica, che riduce giorno per giorno la capacità di spesa dei consumatori, e dei cambiamenti strutturali e demografici che hanno portato gli italiani a consumare meno di 40 litri di vino a testa ogni anno (nel 1990 ogni italiano ne beveva mediamente 60), il percorso di crescita per i vitivinicoltori pugliesi sembra segnato e pare andare necessariamente fuori dai confini nazionali”.
“Alla luce di questo scenario e di questa interessante prospettiva, le nostre politiche regionali sono indirizzate a seguire e promuovere il processo di riqualificazione dei nostri vini, ma nel contempo anche a sostenere le imprese nella conquista di nuovi mercati attraverso tutti gli strumenti messi a disposizione dall’OCM di settore, che devono trovare una corretta implementazione a livello regionale. Una attenzione che, vorrei sottolineare con orgoglio, ha già portato dal 2009 al 2011 ad una crescita nel valore dell’export del vino pugliese di oltre il 26%”.