TARANTO. Il consigliere regionale di Sel Alfredo Cervellera ha rivolto una lettera aperta all’Amministratore delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e per conoscenza all’assessore regionale ai trasporti Guglielmo Minervini e al ministro dei trasporti Corrado Passera, per denunciare la situazione di abbandono da parte delle Ferrovie dello Stato nei confronti di Taranto e dei tarantini.
“Egregio Dottor Moretti,
Le vorrei raccontare una storia di ordinario abbandono del Sud e di Taranto da parte delle Ferrovie dello Stato: domenica 2 Novembre u. s. alla Stazione di Taranto centinaia di passeggeri attendono di salire a bordo del treno diretto per Roma e Latina.
Tra questi ci sono una mia zia di ben 85 anni, Fiorentino Rachele, con seguito di figlia e nipote, venuta a trovare la sorella che versa in precarie condizioni a Martina Franca.
Anche lei non se la passa molto bene a salute, per questo ha scelto come mezzo di trasporto il treno che le consente di muovere le articolazioni e di riposare comodamente.
Avrebbe voluto viaggiare in cuccetta, ma da Taranto i treni notturni, grazie alla sua politica che cassa la Puglia e la nostra città dalla cartina geografica, sono da tempo un sogno lontano, per cui deve accontentarsi della 1^ classe, anche perché la 2^ classe sul Taranto-Latina ha già tutti i posti occupati.
Prenotiamo, così, per i nostri tre viaggiatori, via internet, posti di 1^ classe che sono accettati dalle Ferrovie, ma con nostra grande sorpresa alla Stazione di Taranto troviamo solo carrozze di 2^ classe, per cui decine e decine di persone si sono trovate, per colpa delle Ferrovie dello Stato, sprovviste dei posti già prenotati.
Dopo le vibrate proteste di questi sfortunati viaggiatori ad un Capo Stazione imbarazzato che non sapeva fornire spiegazioni di questa allucinante organizzazione delle Ferrovie dello Stato, hanno dovuto affrontare un viaggio “indimenticabile”, per lo più in piedi o “tappando i buchi” dei posti prenotati, in carrozze sudice, superaffollate e maleodoranti.
Mia zia è arrivata a Latina con le mie cugine in condizioni pietose e mi hanno detto che non verranno più a Taranto con le Ferrovie.
La nostra città, come Lei sa, vive di tanti drammi, tra questi c’è l’isolamento dal resto dell’Italia, che, grazie alla sua politica, ci costringe a rinunciare al turismo o a raggiungere i nostri cari “espatriati” per motivi economici al Centro Nord del Paese.
E’ proprio vero, come era disegnato su un cartello esposto durante l’ultima protesta sindacale, alla Stazione di Taranto, a cui ho partecipato insieme a tanti soggetti istituzionali che: l’Italia ha perso il tacco rappresentato dalla Puglia.
Mi auguro che molti concittadini Le segnalino episodi di questi disservizi prodotti dalle Ferrovie che Lei dirige, anzi che facciano causa e chiedano i danni.
Il Presidente Vendola e l’Assessore Minervini da tempo chiedono a Lei e al Governo Monti di rimediare a questa ingiustizia che condanna un territorio già provato, ma fino ad oggi mi pare che…” non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Sperando in un suo ravvedimento operoso, La saluto cordialmente”.
“Egregio Dottor Moretti,
Le vorrei raccontare una storia di ordinario abbandono del Sud e di Taranto da parte delle Ferrovie dello Stato: domenica 2 Novembre u. s. alla Stazione di Taranto centinaia di passeggeri attendono di salire a bordo del treno diretto per Roma e Latina.
Tra questi ci sono una mia zia di ben 85 anni, Fiorentino Rachele, con seguito di figlia e nipote, venuta a trovare la sorella che versa in precarie condizioni a Martina Franca.
Anche lei non se la passa molto bene a salute, per questo ha scelto come mezzo di trasporto il treno che le consente di muovere le articolazioni e di riposare comodamente.
Avrebbe voluto viaggiare in cuccetta, ma da Taranto i treni notturni, grazie alla sua politica che cassa la Puglia e la nostra città dalla cartina geografica, sono da tempo un sogno lontano, per cui deve accontentarsi della 1^ classe, anche perché la 2^ classe sul Taranto-Latina ha già tutti i posti occupati.
Prenotiamo, così, per i nostri tre viaggiatori, via internet, posti di 1^ classe che sono accettati dalle Ferrovie, ma con nostra grande sorpresa alla Stazione di Taranto troviamo solo carrozze di 2^ classe, per cui decine e decine di persone si sono trovate, per colpa delle Ferrovie dello Stato, sprovviste dei posti già prenotati.
Dopo le vibrate proteste di questi sfortunati viaggiatori ad un Capo Stazione imbarazzato che non sapeva fornire spiegazioni di questa allucinante organizzazione delle Ferrovie dello Stato, hanno dovuto affrontare un viaggio “indimenticabile”, per lo più in piedi o “tappando i buchi” dei posti prenotati, in carrozze sudice, superaffollate e maleodoranti.
Mia zia è arrivata a Latina con le mie cugine in condizioni pietose e mi hanno detto che non verranno più a Taranto con le Ferrovie.
La nostra città, come Lei sa, vive di tanti drammi, tra questi c’è l’isolamento dal resto dell’Italia, che, grazie alla sua politica, ci costringe a rinunciare al turismo o a raggiungere i nostri cari “espatriati” per motivi economici al Centro Nord del Paese.
E’ proprio vero, come era disegnato su un cartello esposto durante l’ultima protesta sindacale, alla Stazione di Taranto, a cui ho partecipato insieme a tanti soggetti istituzionali che: l’Italia ha perso il tacco rappresentato dalla Puglia.
Mi auguro che molti concittadini Le segnalino episodi di questi disservizi prodotti dalle Ferrovie che Lei dirige, anzi che facciano causa e chiedano i danni.
Il Presidente Vendola e l’Assessore Minervini da tempo chiedono a Lei e al Governo Monti di rimediare a questa ingiustizia che condanna un territorio già provato, ma fino ad oggi mi pare che…” non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Sperando in un suo ravvedimento operoso, La saluto cordialmente”.