Clini: dl martedì alla Camera, Riva ai domiciliari. Attesa in città per manifestazione 'Taranto Libera'

Il patron Emilio Riva
(GUARDA IL VIDEO ) TARANTO. Il patron dell'Ilva Emilio Riva rimane agli arresti domiciliari, mentre lascia il carcere per i domiciliari l'ex direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso: lo ha deciso il Tribunale del Riesame in merito ai ricorsi dei due indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale. I giudici hanno depositato solo il dispositivo dell'ordinanza. Ad Emilio Riva e Capogrosso era stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare il 26 novembre scorso.

''Contiamo di avere l'approvazione al decreto entro la fine della prossima settimana, sara' in aula alla Camera martedi' e poi andra' al Senato''. A riferirlo il ministro Corrado Clini, a margine di un incontro all'Enea, parlando del decreto legge per l'Ilva.

''Sul voto di fiducia non abbiamo ancora deciso - aggiunge Clini - ma mi sembra ci sia una larga maggioranza favorevole''. La prossima settimana e' prevista la prima riunione sul monitoraggio rispetto alle misure di risanamento dell'Aia.

Il ministro Clini
di Dario Durante. C'è attesa per la grande manifestazione di domani, 15 dicembre, nel capoluogo ionico denominata “Taranto Libera”: fin dal primo pomeriggio, infatti, numerose sigle associative e cittadini sfileranno «per i diritti ineludibili della salute, del lavoro, dell'ambiente, del reddito e della cultura e contro il decreto legge “Salva-Ilva”» con il quale si permette allo stabilimento di produrre nonostante il sequestro degli impianti stabilito dall'autorità giudiziaria.

Per gli organizzatori, il nuovo decreto legge «compromette i principi costituzionali legati al rispetto dell'ambiente e alla garanzia della salute dell'individuo e valuta il diritto alla vita dei tarantini meno importante della corsa capitalistica di un imprenditore agli arresti».

Città bloccata, dunque, per un lungo corteo che terminerà in serata in piazza della Vittoria con l'esibizione di artisti che gratuitamente daranno il proprio sostegno alla causa.

Il comitato organizzatore fa appello allo Stato affinché vigili e sostenga in ogni modo le bonifiche delle aree contaminate pretendendo il risarcimento da parte di chi ha danneggiato il territorio con sequestro immediato e alienazione dei beni della famiglia Riva.

Ma alle critiche non sono esenti nemmeno i rappresentanti istituzionali che hanno agevolato il processo di distruzione: «dichiariamo – si legge nel comunicato – opposizione critica verso le forze politiche e partitiche che hanno approvato supinamente le ultime misure governative pro-Ilva autorizzando attività produttive altamente inquinanti».

CIG IN DEROGA, CGIL NON FIRMA - Divisione tra i sindacati metalmeccanici sulla cassa integrazione in deroga chiesta dall'Ilva per 1428 lavoratori dello stabilimento di Taranto. Fim e Uilm hanno dato il proprio assenso ritenendo questa decisione inevitabile. La Fiom, invece, non ha firmato l'accordo che prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, con termine ultimo fissato per il 31 gennaio, a causa del sequestro dei prodotti finiti disposto dalla magistratura.

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