TARANTO. "I cittadini di Taranto non sono come i pupazzetti che si possono spostare da un posto all'altro come se nulla fosse". Lo scrive in una nota il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, che rilancia: "alle affermazioni di Clini sulla possibilita' di evacuare i cittadini che vivono nel quartiere Tamburi chiediamo: perche' non il contrario? Forse per il ministro viene prima il profitto della salute?. Chiediamo al ministro, a cui ricordiamo che il quartiere Tamburi esiste da prima che fosse costruita l'acciaieria: non sarebbe piu' semplice avviare una conversione industriale, far uscire Taranto da un modello economico basato sulla diossina e avviare le bonifiche che produrrebbero migliaia di posti di lavoro?".
"Evacuare i cittadini del quartiere Tamburi significa dover evacuare un'intera citta' perche' l'inquinamento che provoca 'malattia' e 'morte', come dice la procura, provoca effetti su tutto il territorio di Taranto, dove non si possono coltivare i terreni nel raggio di 20 chilometri -prosegue Bonelli-. Invece di continuare con idee bizzarre - conclude - il ministro dell'Ambiente dovrebbe rispondere sul perche' ancora oggi non e' stato nominato il commissario per le bonifiche previsto dal primo decreto su Taranto, perche' il governo non ha chiesto garanzie all'Ilva sulle bonifiche e sul perche' non si sia proceduto al sequestro dei fondi della famiglia Riva e dei suoi soci proprio per garantire le bonifiche".
"Evacuare i cittadini del quartiere Tamburi significa dover evacuare un'intera citta' perche' l'inquinamento che provoca 'malattia' e 'morte', come dice la procura, provoca effetti su tutto il territorio di Taranto, dove non si possono coltivare i terreni nel raggio di 20 chilometri -prosegue Bonelli-. Invece di continuare con idee bizzarre - conclude - il ministro dell'Ambiente dovrebbe rispondere sul perche' ancora oggi non e' stato nominato il commissario per le bonifiche previsto dal primo decreto su Taranto, perche' il governo non ha chiesto garanzie all'Ilva sulle bonifiche e sul perche' non si sia proceduto al sequestro dei fondi della famiglia Riva e dei suoi soci proprio per garantire le bonifiche".