BARI. “La situazione di difficoltà in cui si è venuto a trovare il Comune di Bari, del resto alla stregua degli altri comuni della penisola, è comprensibile: i tagli del Governo hanno avuto l’effetto di vere e proprie sciabolate sulle casse degli enti locali, minando, di fatto, la funzionalità e l’efficacia di servizi essenziali per la cittadinanza. Però è altresì vero che chiedere ulteriori sacrifici a lavoratori e cittadini, già fin troppo penalizzati da una tassazione selvaggia che continua a colpire senza ritegno solo le classi più deboli, è davvero fuori luogo”.
Il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, invita il Comune di Bari, a rivedere le intenzioni contenute nel bilancio di previsione.
“L’IMU – spiega – è stata una mazzata che, statistiche alla mano, costringerà i baresi a rinunciare a parte dei consumi natalizi per arrivare a fine mese. Il che, tradotto in soldoni, significa imporre una frenata consistente all’economia locale, che si riverserà con violenza sul settore del commercio, tradizionalmente trainante per il tessuto economico e occupazionale del capoluogo, che nel mese di dicembre trova solitamente una boccata d’ossigeno vitale. L’introduzione di altri balzelli, come la ventilata Tares (tassa su rifiuti e servizi) corrisponderebbe invece a un colpo di grazia per le già esigue tasche dei nostri concittadini”.
Pugliese si dice convinto della necessità “di raggiungere un equilibrio nel bilancio per impostare un percorso di crescita e sviluppo su basi solide”. Tuttavia “forse sarebbe il caso di spulciare ancora più a fondo tra gli sprechi ed eccessi che ancora ci sono e continuano a gravare sui conti pubblici, in particolare quelli legati a doppia mandata all’attività di tante aziende partecipate, piuttosto che chiedere l’ennesimo contributo extra a chi ha già dato fin troppo in nome del risanamento, del bene della città e del paese”.
Il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, invita il Comune di Bari, a rivedere le intenzioni contenute nel bilancio di previsione.
“L’IMU – spiega – è stata una mazzata che, statistiche alla mano, costringerà i baresi a rinunciare a parte dei consumi natalizi per arrivare a fine mese. Il che, tradotto in soldoni, significa imporre una frenata consistente all’economia locale, che si riverserà con violenza sul settore del commercio, tradizionalmente trainante per il tessuto economico e occupazionale del capoluogo, che nel mese di dicembre trova solitamente una boccata d’ossigeno vitale. L’introduzione di altri balzelli, come la ventilata Tares (tassa su rifiuti e servizi) corrisponderebbe invece a un colpo di grazia per le già esigue tasche dei nostri concittadini”.
Pugliese si dice convinto della necessità “di raggiungere un equilibrio nel bilancio per impostare un percorso di crescita e sviluppo su basi solide”. Tuttavia “forse sarebbe il caso di spulciare ancora più a fondo tra gli sprechi ed eccessi che ancora ci sono e continuano a gravare sui conti pubblici, in particolare quelli legati a doppia mandata all’attività di tante aziende partecipate, piuttosto che chiedere l’ennesimo contributo extra a chi ha già dato fin troppo in nome del risanamento, del bene della città e del paese”.