TARANTO. L'azienda siderurgica Ilva rinuncia al ricorso presentato al Tribunale dell'appello cautelare di Taranto contro il no del gip Patrizia Todisco pronunciato nei giorni scorsi alla richiesta di dissequestro dei prodotti finiti. L'udienza era stata gia' fissata per il 3 gennaio ma a questo punto non si terra' piu'.
La possibilita' di commercializzare i prodotti (circa 1700 tonnellate di rotoli di acciaio, i cosiddetti coils, fermi nei depositi e sulle banchine dei moli del porto industriale per un valore di circa 1 miliardo di euro) viene consentita dall'emendamento inserito nel decreto del governo che oggi e' stato convertito in legge alla Camera e che entro venerdi' dovrebbe essere approvato dal Senato. Per questo il ricorso e' diventato inutile.
Secondo la Procura e il gip quei prodotti sono frutto di attivita' criminosa dal momento che sono stati realizzati nel periodo dal 26 luglio al 3 dicembre, e cioe' dal momento in cui gli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico sono stati sequestrati in seguito all'inchiesta per presunto disastro ambientale fino al giorno in cui il governo approvo' il decreto.
La possibilita' di commercializzare i prodotti (circa 1700 tonnellate di rotoli di acciaio, i cosiddetti coils, fermi nei depositi e sulle banchine dei moli del porto industriale per un valore di circa 1 miliardo di euro) viene consentita dall'emendamento inserito nel decreto del governo che oggi e' stato convertito in legge alla Camera e che entro venerdi' dovrebbe essere approvato dal Senato. Per questo il ricorso e' diventato inutile.
Secondo la Procura e il gip quei prodotti sono frutto di attivita' criminosa dal momento che sono stati realizzati nel periodo dal 26 luglio al 3 dicembre, e cioe' dal momento in cui gli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico sono stati sequestrati in seguito all'inchiesta per presunto disastro ambientale fino al giorno in cui il governo approvo' il decreto.