TARANTO. "Per far si' che gli investimenti per l'Ilva vadano davvero in porto non serve solo il garante, come indicato nell'Aia, ma e' necessario un intervento pubblico diretto nella gestione di quell'impresa". Lo sottolinea Maurizio Landini, segretario generale di Fiom-Cgil, intervenendo dal palco alla manifestazione dei metalmeccanici oggi a Milano. "In due anni servono 4 miliardi di euro. Davvero - si chiede - l'azienda e' in grado di mettere questi soldi? La proprieta' pubblica - prosegue - non e' uno scandalo. La stessa Volkswagen, definita la miglior azienda europea, ha un 20% di proprieta' pubblica nel suo azionariato".
Per il segretario, il problema di questo paese non e' solo "l'Ilva che inquina". Da tempo - spiega - diciamo che c'e' un modello di sviluppo che non regge e che riguarda tutti. Bisogna aprire un discorso pubblico sulla sostenibilita' ambientale di cio' che si produce. Se uno va a Taranto - aggiunge - e parla con i lavoratori capisce che cio' che stanno vivendo e' un vero dramma perche' ciascuno di loro ha in casa qualcuno malato o morto di tumore".
Secondo Landini, questo scontro tra salute e lavoro non e' accettabile. "Tuttavia - conclude - l'acciaio e' un prodotto che deve rimanere in Italia e difendere il settore siderurgico e' fondamentale".
Per il segretario, il problema di questo paese non e' solo "l'Ilva che inquina". Da tempo - spiega - diciamo che c'e' un modello di sviluppo che non regge e che riguarda tutti. Bisogna aprire un discorso pubblico sulla sostenibilita' ambientale di cio' che si produce. Se uno va a Taranto - aggiunge - e parla con i lavoratori capisce che cio' che stanno vivendo e' un vero dramma perche' ciascuno di loro ha in casa qualcuno malato o morto di tumore".
Secondo Landini, questo scontro tra salute e lavoro non e' accettabile. "Tuttavia - conclude - l'acciaio e' un prodotto che deve rimanere in Italia e difendere il settore siderurgico e' fondamentale".