Imu: Cgil, stangata da 3mila euro a Roma e Torino. Bari e Lecce nella media
Agli sgoccioli i termini per il pagamento dell'Imu: la stangata di Natale mangera' le tredicesime e a pagare il conto piu' salato, alla fine, saranno soprattutto romani e torinesi che in alcuni casi vedranno addirittura raddoppiata se, se non quadruplicata, la prima rata al momento del saldo. E tra prime e seconda case dovranno versare fino a 3mila euro. E' la stima elaborata dall'ufficio politiche abitative della Cgil.
+ Imu Bari: tutte le info su agevolazioni e scadenze
Lunedi' 17 scadra' infatti il termine per versare il saldo dell'imposta piu' odiata dagli italiani, che ha sostituito la vecchia Ici.
Nella capitale, il Comune ha scelto di applicare le aliquote piu' alte, il 5 per mille sulla prima casa e il 10,6 per mille sulla seconda. Nel caso dell'abitazione principale, per un'abitazione media do 70 mq in zona semicentrale classificata al catasto come A2 (abitazione di tipo civile), chi ha versato 308 euro per la prima rata arrivera' a pagarne 512 con il saldo per un totale di 819 euro.
Peggio andra' per le abitazioni di tipo A3 (di tipo economico) per cui la seconda rata e' praticamente raddoppiata rispetto alla prima: si passa da 204 a 355 euro per un totale di 559 euro.
Per le seconde case il conto finale, compreso il saldo, sara' di 2.161 euro per un A2 e di 1.608 eruo per un A3. Stesso discorso per napoletani e genovesi che dovranno fare i conti con l'aliquota massima del 5 per mille. Ad esempio un genovese che ha versato per un'abitazione A3 56 euro per l'acconto, sborsera' per il saldo 134 euro, con un incremento del 139%. E per le seconde case i genovesi arriveranno a pagare un totale Imu di 1.357 euro per un immobile A2 e di 828 euro per un A3.
Non andra' tanto meglio ai torinesi: nel capoluogo piemontese l'aliquota sulla prima casa e' stata portata allo 0,575%: chi ha versato 165 euro per un immobile di 70 mq in zona semicentrale di tipo A2 all'acconto vedra' piu' che raddoppiato il saldo (396 euro) per un conto totale di 561 euro. E per un A3 della stessa metratura la seconda rata aumentera' del 380% passando da 30 a 144 euro.
Conto salato pure per i milanesi, anche se nel capoluogo lombardo e' stata confermata l'aliquota allo 0,4% sulla prima casa con maggiorazioni per abitazioni di maggior pregio e riduzioni per abitazioni popolari. Quindi chi avra' versato 308 euro nel caso di un immobile categoria A2 si vedra' confermata la cifra in sede di saldo. Per le seconde case i milanesi arriveranno a pagare anche oltre 2mila euro.
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Lunedi' 17 scadra' infatti il termine per versare il saldo dell'imposta piu' odiata dagli italiani, che ha sostituito la vecchia Ici.
Nella capitale, il Comune ha scelto di applicare le aliquote piu' alte, il 5 per mille sulla prima casa e il 10,6 per mille sulla seconda. Nel caso dell'abitazione principale, per un'abitazione media do 70 mq in zona semicentrale classificata al catasto come A2 (abitazione di tipo civile), chi ha versato 308 euro per la prima rata arrivera' a pagarne 512 con il saldo per un totale di 819 euro.
Peggio andra' per le abitazioni di tipo A3 (di tipo economico) per cui la seconda rata e' praticamente raddoppiata rispetto alla prima: si passa da 204 a 355 euro per un totale di 559 euro.
Costi nelle principali città italiane (Grafico: Centimetri) |
Non andra' tanto meglio ai torinesi: nel capoluogo piemontese l'aliquota sulla prima casa e' stata portata allo 0,575%: chi ha versato 165 euro per un immobile di 70 mq in zona semicentrale di tipo A2 all'acconto vedra' piu' che raddoppiato il saldo (396 euro) per un conto totale di 561 euro. E per un A3 della stessa metratura la seconda rata aumentera' del 380% passando da 30 a 144 euro.
Conto salato pure per i milanesi, anche se nel capoluogo lombardo e' stata confermata l'aliquota allo 0,4% sulla prima casa con maggiorazioni per abitazioni di maggior pregio e riduzioni per abitazioni popolari. Quindi chi avra' versato 308 euro nel caso di un immobile categoria A2 si vedra' confermata la cifra in sede di saldo. Per le seconde case i milanesi arriveranno a pagare anche oltre 2mila euro.
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Economia