ROMA. Negli ultimi dieci anni si registrano aumenti record per acqua (+71,8%), gas (+59,2%) e rifiuti (+56,3%). A registrare l'impennata della tariffe e' uno studio della Cgia di Mestre. Gli italiani pagano cosi' circa 601 euro in piu' a famiglia. A causare l'impennata, l'aumento delle tasse, il flop delle liberalizzazioni e i tagli ai trasferimenti. Ad appensantire la situazione anche gli aumenti registrati dalle tariffe dei servizi pubblici.
Secondo la tabella messa a punto dagli artigiani di Mestre oltre all'aumento registrato per acqua, gas e rifiuti sono decollate anche le tariffe dei trasporti ferroviari del +47,8%, dei pedaggi autostradali del +47,6%, dei trasporti urbani del +46,2%, dell'energia elettrica del +41,8% e dei servizi postali del +28,1%. Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 7,5%, mentre l'inflazione e' cresciuta del 24,5%, annota ancora la Cgia che sottolinea come nonostante gli aumenti le tariffe italiane restino ''ancor oggi tra le piu' basse d'Europa''.
L'andamento crescente ha pesato direttamente sul portafoglio delle famiglie: se nel 2002 la stima della spesa media annua delle famiglie era di 1.385 euro, nel 2012 e' arrivata a 1.986 euro. In 10 anni, cioe', il costo e' aumentato di 601 euro, pari al +43,4%.
''In generale - dichiara Giuseppe Bortolussi della Cgia - molti di questi aumenti sono riconducibili all'aggravio fiscale che molte voci hanno subito in maniera ingiustificata. Non va nemmeno dimenticato che i processi di liberalizzazione che hanno interessato gran parte di questi settori non hanno dato luogo agli effetti sperati. Inoltre, a fronte dell'impennata delle bollette dell'acqua, dei rifiuti o dei biglietti ferroviari non e' seguito un corrispondente aumento della qualita' del servizio offerto ai cittadini.
Secondo la tabella messa a punto dagli artigiani di Mestre oltre all'aumento registrato per acqua, gas e rifiuti sono decollate anche le tariffe dei trasporti ferroviari del +47,8%, dei pedaggi autostradali del +47,6%, dei trasporti urbani del +46,2%, dell'energia elettrica del +41,8% e dei servizi postali del +28,1%. Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 7,5%, mentre l'inflazione e' cresciuta del 24,5%, annota ancora la Cgia che sottolinea come nonostante gli aumenti le tariffe italiane restino ''ancor oggi tra le piu' basse d'Europa''.
L'andamento crescente ha pesato direttamente sul portafoglio delle famiglie: se nel 2002 la stima della spesa media annua delle famiglie era di 1.385 euro, nel 2012 e' arrivata a 1.986 euro. In 10 anni, cioe', il costo e' aumentato di 601 euro, pari al +43,4%.
''In generale - dichiara Giuseppe Bortolussi della Cgia - molti di questi aumenti sono riconducibili all'aggravio fiscale che molte voci hanno subito in maniera ingiustificata. Non va nemmeno dimenticato che i processi di liberalizzazione che hanno interessato gran parte di questi settori non hanno dato luogo agli effetti sperati. Inoltre, a fronte dell'impennata delle bollette dell'acqua, dei rifiuti o dei biglietti ferroviari non e' seguito un corrispondente aumento della qualita' del servizio offerto ai cittadini.
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Economia