BARI. “L’impegno contro le trivelle e per i nostri mari continua, dall’Adriatico, allo Ionio al Mediterraneo europeo”: il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna rappresenterà la Puglia alla manifestazione in programma a Policoro, lunedì 17 dicembre, contro i progetti di ricerca ed estrazione di idrocarburi al largo della Basilicata ionica e della Calabria.
La Regione Puglia sarà presente con il presidente della massima Assemblea elettiva e il Gonfalone alla marcia pacifica nel centro lucano, per protestare contro la nuova minaccia alla salute delle coste e all’economia turistica e marinara, che sposta lo spettro delle piattaforme e delle torri dal Medio e Basso Adriatico ai litorali dello Ionio.
Come a Termoli e a Peschici, a Monopoli e a Manfredonia, "Salviamo il mare” sarà lo slogan del corteo e l’oggetto degli interventi di tutte le autorità e delle associazioni nell’incontro che si svolgerà nel PalaErcole e che si concluderà con la firma di un protocollo di intesa delle istituzioni per azioni concordate. L’obiettivo è fermare le richieste di prospezione della società Shell, che le comunità delle tre regioni interessate denunciato come “ un vero assalto al mare”, alla biodiversità, ai valori naturalistici, al turismo, all’industria della pesca e all’agricoltura.
La Regione Puglia sarà presente con il presidente della massima Assemblea elettiva e il Gonfalone alla marcia pacifica nel centro lucano, per protestare contro la nuova minaccia alla salute delle coste e all’economia turistica e marinara, che sposta lo spettro delle piattaforme e delle torri dal Medio e Basso Adriatico ai litorali dello Ionio.
Come a Termoli e a Peschici, a Monopoli e a Manfredonia, "Salviamo il mare” sarà lo slogan del corteo e l’oggetto degli interventi di tutte le autorità e delle associazioni nell’incontro che si svolgerà nel PalaErcole e che si concluderà con la firma di un protocollo di intesa delle istituzioni per azioni concordate. L’obiettivo è fermare le richieste di prospezione della società Shell, che le comunità delle tre regioni interessate denunciato come “ un vero assalto al mare”, alla biodiversità, ai valori naturalistici, al turismo, all’industria della pesca e all’agricoltura.
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