BARI. “Dopo i dati sul Pil e sull’occupazione registriamo un nuovo segnale positivo. La percentuale di crescita della Puglia, più del doppio rispetto a quella italiana, ci colpisce per la differenza con l’Italia meridionale dove la crescita è solo dello 0,1%. È il segnale di come la Puglia stia lottando tenacemente ed efficacemente contro una delle crisi più buie dell’economia mondiale”.
Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando il report Istat sulle esportazioni delle regioni italiane, pubblicato oggi. I dati evidenziano, ancora una volta, la crescita dell’export pugliese con un +8,3% da gennaio a settembre del 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Puglia fa meglio dell’Italia, che cresce del 3,5%, del Mezzogiorno che incrementa l’export del 6,5% mentre nel Nord-centro l’aumento delle esportazioni si ferma al 3,1%. Ma il dato pugliese spicca ancora di più se paragonato alla performance dell’Italia meridionale dove la crescita è solo dello 0,1%.
“I mercati esteri – ha continuato Vendola - sono diventati uno sbocco sempre più accessibile e sempre più sfruttato dalle nostre imprese, che si fanno apprezzare perché hanno imparato ad innovare e così sono diventate sempre più competitive. Le abbiamo accompagnate con le nostre iniziative all’estero e con i nostri incentivi per l’innovazione. Le abbiamo accompagnate con la nostra capacità di spesa dei fondi strutturali. Così oggi la Puglia – ha concluso Vendola - benché abbia una strada ancora lunga da percorrere, nel panorama italiano e del Mezzogiorno riesce a raccontare una storia differente: di forza, di resistenza, di lotta, di fiducia”.
Le esportazioni della Puglia hanno un valore di 6,599 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012 contro i 6,096 dello stesso periodo dell’anno scorso, una differenza in termini assoluti di 503 milioni. L’incremento più rilevante si conferma nel settore dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+117,6%) e nel settore della meccanica, in particolare macchine e apparecchi (+37,3%), mezzi di trasporto (+17,2%). Crescono anche i prodotti più tecnologici come computer, apparecchi elettronici ed ottici (+31,8%) e apparecchi elettrici (+17%). Buona la performance dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,8%).
La Puglia si classifica quinta tra le regioni italiane. È preceduta dalla Sardegna (+17,7%), dalla Sicilia (+16,8%), dalla Toscana (+8,6%) e dall’Umbria (+8,4%).
Sardegna e Sicilia si distinguono per l’exploit nel settore dei rifiuti dove l’incremento è, per la Sardegna, del 309,4% e per la Sicilia dell’86,8%. Per la Toscana la prima voce di crescita è rappresentata dal settore dei prodotti petroliferi (+45,2%), per l’Umbria il maggior incremento è legato invece ai prodotti dell’agricoltura (+50,1%).
Nell’Italia meridionale, a parte Puglia (+8,3%), Calabria (+6%) e Campania (+0,6%), le altre regioni hanno tutte un segno negativo: Abruzzo (-4,5%), Molise (-9%) e soprattutto Basilicata, che con -24,5% segna la performance peggiore in Italia.
Tra le dieci province italiane che contribuiscono maggiormente alla crescita delle esportazioni nazionali, spicca Taranto che segna un +23,9%, terza in Italia dopo Arezzo (+28,4%) e Piacenza (+25,2%). Le altre sono Siracusa (+20,3%), Cagliari (+20%), Firenze (+7,5%), Monza e Brianza (+7%), Bergamo (+5,8%); Varese (+5,7%) e Milano (+3,5%).
Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando il report Istat sulle esportazioni delle regioni italiane, pubblicato oggi. I dati evidenziano, ancora una volta, la crescita dell’export pugliese con un +8,3% da gennaio a settembre del 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Puglia fa meglio dell’Italia, che cresce del 3,5%, del Mezzogiorno che incrementa l’export del 6,5% mentre nel Nord-centro l’aumento delle esportazioni si ferma al 3,1%. Ma il dato pugliese spicca ancora di più se paragonato alla performance dell’Italia meridionale dove la crescita è solo dello 0,1%.
“I mercati esteri – ha continuato Vendola - sono diventati uno sbocco sempre più accessibile e sempre più sfruttato dalle nostre imprese, che si fanno apprezzare perché hanno imparato ad innovare e così sono diventate sempre più competitive. Le abbiamo accompagnate con le nostre iniziative all’estero e con i nostri incentivi per l’innovazione. Le abbiamo accompagnate con la nostra capacità di spesa dei fondi strutturali. Così oggi la Puglia – ha concluso Vendola - benché abbia una strada ancora lunga da percorrere, nel panorama italiano e del Mezzogiorno riesce a raccontare una storia differente: di forza, di resistenza, di lotta, di fiducia”.
Le esportazioni della Puglia hanno un valore di 6,599 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012 contro i 6,096 dello stesso periodo dell’anno scorso, una differenza in termini assoluti di 503 milioni. L’incremento più rilevante si conferma nel settore dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+117,6%) e nel settore della meccanica, in particolare macchine e apparecchi (+37,3%), mezzi di trasporto (+17,2%). Crescono anche i prodotti più tecnologici come computer, apparecchi elettronici ed ottici (+31,8%) e apparecchi elettrici (+17%). Buona la performance dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,8%).
La Puglia si classifica quinta tra le regioni italiane. È preceduta dalla Sardegna (+17,7%), dalla Sicilia (+16,8%), dalla Toscana (+8,6%) e dall’Umbria (+8,4%).
Sardegna e Sicilia si distinguono per l’exploit nel settore dei rifiuti dove l’incremento è, per la Sardegna, del 309,4% e per la Sicilia dell’86,8%. Per la Toscana la prima voce di crescita è rappresentata dal settore dei prodotti petroliferi (+45,2%), per l’Umbria il maggior incremento è legato invece ai prodotti dell’agricoltura (+50,1%).
Nell’Italia meridionale, a parte Puglia (+8,3%), Calabria (+6%) e Campania (+0,6%), le altre regioni hanno tutte un segno negativo: Abruzzo (-4,5%), Molise (-9%) e soprattutto Basilicata, che con -24,5% segna la performance peggiore in Italia.
Tra le dieci province italiane che contribuiscono maggiormente alla crescita delle esportazioni nazionali, spicca Taranto che segna un +23,9%, terza in Italia dopo Arezzo (+28,4%) e Piacenza (+25,2%). Le altre sono Siracusa (+20,3%), Cagliari (+20%), Firenze (+7,5%), Monza e Brianza (+7%), Bergamo (+5,8%); Varese (+5,7%) e Milano (+3,5%).
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Economia