LECCE. C'era un basista nella rapina ai danni di impiegato del negozio Trony di un centro commerciale avvenuta ieri mattina a Presicce, in provincia di Lecce. Lo hanno scoperto i carabinieri della Compagnia di Tricase, in collaborazione con quelli di Casarano e di Presicce, che dopo un giovane di 21 anni e uno di 15, hanno arrestato anche una donna di 38 anni, di Casarano, disoccupata, con precedenti, e un uomo di 54 anni, di Casarano, dipendente della Trony, incensurato. L'impiegato rapinato stava portando in banca l'incasso del precedente fine settimana, circa 15 mila euro. Mentre si trovavano in caserma i primi due giovani hanno ricevuto ripetute telefonate dalla donna.
I militari, grazie al nome memorizzato in rubrica, hanno potuto chiarire alcune coincidenze strane. Innanzitutto la vettura della donna era stata coinvolta in un incidente sulla statale 274 dove i rapinatori erano fuggiti a piedi subito dopo la rapina inseguiti dai carabinieri e da vigilantes privati. Mentre gli altri automobilisti avevano visto i rapinatori fuggire, la donna era stata l'unica a non notarli.
E' emerso quindi che i quattro si sarebbero accordati per compiere la rapina di lunedi' certi che l'incasso dell'intero weekend sarebbe stato un bottino cospicuo. Qualcosa non e' andato nel verso giusto, nonostante gli accorgimenti utilizzati dai malviventi compreso l'utilizzo di una vettura pulita, che doveva costituire il mezzo insospettabile da utilizzare per la fuga, e di uno scooter a cui era stata smontata la targa e che e' stato usato per avvicinare la vittima e poi abbandonato.
L'immediato intervento di vigilantes e carabinieri, il forte stato emotivo della donna che, a causa della fretta di allontanarsi dalla zona e della presenza dei carabinieri, e' incorsa in un incidente, la scarsa freddezza e preparazione dei due giovani tornati a piedi sul luogo del delitto, dove sono stati riconosciuti, le contraddizioni tra le varie versioni hanno consentito ai militari di chiudere il cerchio su tutti i componenti della banda.
I militari, grazie al nome memorizzato in rubrica, hanno potuto chiarire alcune coincidenze strane. Innanzitutto la vettura della donna era stata coinvolta in un incidente sulla statale 274 dove i rapinatori erano fuggiti a piedi subito dopo la rapina inseguiti dai carabinieri e da vigilantes privati. Mentre gli altri automobilisti avevano visto i rapinatori fuggire, la donna era stata l'unica a non notarli.
E' emerso quindi che i quattro si sarebbero accordati per compiere la rapina di lunedi' certi che l'incasso dell'intero weekend sarebbe stato un bottino cospicuo. Qualcosa non e' andato nel verso giusto, nonostante gli accorgimenti utilizzati dai malviventi compreso l'utilizzo di una vettura pulita, che doveva costituire il mezzo insospettabile da utilizzare per la fuga, e di uno scooter a cui era stata smontata la targa e che e' stato usato per avvicinare la vittima e poi abbandonato.
L'immediato intervento di vigilantes e carabinieri, il forte stato emotivo della donna che, a causa della fretta di allontanarsi dalla zona e della presenza dei carabinieri, e' incorsa in un incidente, la scarsa freddezza e preparazione dei due giovani tornati a piedi sul luogo del delitto, dove sono stati riconosciuti, le contraddizioni tra le varie versioni hanno consentito ai militari di chiudere il cerchio su tutti i componenti della banda.
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