Misseri, devo pagare per quello che ho fatto

TARANTO. "Non dovevo uccidere Sarah, per me lei e' ancora nel garage. Devo andare in carcere, devo pagare per quello che ho fatto. Non e' giusto che altri paghino per me". Lo ha detto Michele Misseri, durante l'interrogatorio, reso come testimone, rispondendo alle domande dell'avvocato Franco Coppi, legale della figlia Sabrina, imputata quest'ultima insieme alla madre Cosima Serrano per concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. "Sarah e' morta nel garage, per questo ho messo una sua immagine in quel luogo. Io non ho mai coperto nessuno, ho fatto tutto da solo, non mi volevo scoprire. L'unica bugia che ho raccontato e' quella della violenza successiva all'omicidio".

Quindi Misseri ha raccontato come nei giorni successivi provo' a mettere il telefonino di Sarah vicino alla caserma dei carabinieri. "Volevo che mi scoprissero, speravo che c'erano le mie impronte sul cellulare. Non so perche' non sono state trovate". Il contadino di Avetrana ha confermato il contenuto del memoriale consegnato in sede di udienza preliminare e ha detto di non essere spaventato di essere accusato di nuovo di omicidio. "Non me ne frega niente", ha affermato, dicendosi disponibile a continuare l'interrogatorio "fino a domani mattina".

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