Spread si stabilizza sui 340 punti. Berlusconi, spread è un imbroglio. Monti, no complotti Ue

Silvio Berlusconi torna di nuovo in campo: molte le critiche sulla sua scelta, in special modo dai media europei
(GUARDA I VIDEO SU GIORNALEDIPUGLIA.TV). Si alzano i toni sul caso spread tra Monti e Silvio Berlusconi. Mentre il Cavaliere ad un'intervista rilasciata al direttore Belpietro accusa lo spread di essere "un imbroglio e un'invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa?", ha aggiunto ancora Berlusconi ospite della 'Telefonata' su Canale 5.

"Cosa ci importa - ha continuato il Cavaliere nel corso del collegamento telefonico - di quanti interessi il nostro debito pubblico paga a chi investe nei nostri titoli rispetto a quello che pagano gli investitori che investono nel debito pubblico tedesco. Siamo andati avanti da quando c'é l'euro a pagare il 4,3 per cento, la Germania il 3,3 per cento, poi la Germania ha deciso di fare una cosa nel suo interesse ordinando di vendere tutti i titoli del tesoro italiani, a quel punto i fondi americani e internazionali hanno pensato che se la Germania vende, ci sarà sotto qualcosa e hanno iniziato a vendere anche loro. Gli investitori dunque - prosegue il Cavaliere - per investire nel nostro debito pubblico e in quello dei paesi 'cicala' hanno ritenuto di chiedere un premio per il rischio,anche solo teorico, che correvano chiedendo il 14% alla Grecia, il 7& al Portogallo ed il 6& a noi. La Germania ha approfittato di questo e forte del suo debito sovrano solido ha abbassato i tassi dell'1%. Ma a noi cosa importa?"Mario Monti non crede a "complotti" occulti di investitori sui mercati, ma sottolinea che spesso ci sono soggetti che agiscono "senza scrupoli". "Nei mercati finanziari - ha detto il premier a Unomattina - ci sono infiniti soggetti grandi e piccoli che cercano di fare i loro interessi, spesso senza scrupoli", ma "non credo che ci siano complotti occulti".

"L'Italia 13 mesi fa - ha aggiunto il premier - era in condizioni molto, molto difficile possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo progresso che però ha un costo che nel breve periodo è stato che non c'é stata crescita". "Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile salvare l'Italia finanziariamente dal destino greco e in parte farla crescere a ritmo veloce, quella ricetta sarebbe stato opportuno trovarla qualche anno prima quando per di più non c'era da curarsi della grande difficoltà finanziaria", ha aggiunto.

Il recente andamento dello spread è un fenomeno "che va preso con una certa calma e freddezza", ma certamente dobbiamo "stare molto attenti" e anche "spazzare via alcuni miti" come quello che non ha "rilievo" ciò che un Paese fa èspero che anche in questo non si trattano i cittadini come più sprovveduti di quanto sianò,dice Monti.

Il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco a 10 anni apre in lieve ribasso rispetto alla chiusura di ieri (351 punti) e scende a quota 349 punti. In lieve calo anche il rendimento, che per il Btp a 10 anni scende al 4,78% dal 4,81% di ieri. Quanto ai titoli spagnoli, il differenziale dei titoli a 10 anni scende da 425 a 422,3 punti ed il rendimento dal 5,56 al 5,51%.

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Italia, dunque, sotto il fuoco dei mercati. I timori di una reazione negativa per via dell'incertezza politica, si sono materializzati sin dall'apertura delle contrattazioni di ieri con lo spread fra i Btp italiani e i Bund tedeschi che ha aperto subito a 340 punti contro i 323 di venerdì e si è allargato progressivamente per toccare a metà giornata quota 362 punti. Il differenziale italiano si è trascinato dietro anche quello dei bonos spagnoli, salito a 437 punti. Il ministro dell'economia di Madrid De Guindos ha spiegato come le incertezze a Roma "contagiano immediatamente" la Spagna.

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L'impennata dello spread si è portato dietro anche Piazza Affari oramai diventata "un derivato" del differenziale sia perché questo esprime, seppure in maniera imperfetta, la sfiducia verso l'Italia e la sua economia sia per ragioni tecniche.

L'impennata dello spread italiano
MONTI: DIMISSIONI? NON POTEVO EVITARLE - "Sono convinto di aver fatto la cosa giusta e in ogni caso non potevo farne a meno, dopo quel che è successo. Ma sono preoccupato naturalmente non per me ma per quel che vedo". E' la spiegazione delle ragioni delle sue dimissioni che il premier Mario Monti ha dato a chi lo ha chiamato per un saluto, come riferisce Repubblica in un resoconto firmato dal direttore, Ezio Mauro.

Il premier evidenzia inoltre di non sapere proprio quale sarà il suo futuro al termine dell'esperienza del governo tecnico: "Se dovessi candidamente dire il mio sentimento oggi, direi che sono molto preoccupato. E non mi riferisco soltanto a quella parte politica da cui è venuto questo epilogo con le mie dimissioni. La mia preoccupazione è più generale".

BERLUSCONI: PORTE APERTE A RENZI - "Se Renzi volesse venire con noi, sappia che ai liberali tengo sempre la porta aperta". Lo ha affermato l'ex premier Silvio Berlusconi replicando ai giornalisti che, al termine di una cena a Milano, gli hanno chiesto se sarebbe sceso in campo anche se il sindaco di Firenze avesse vinto le primarie del centrosinistra.

"Sento come data il 24 febbraio, quindi penso che non si perderà tempo": ha risposto così Silvio Berlusconi ai giornalisti che, al termine di una cena a Milano, gli hanno chiesto se le elezioni politiche si terranno già a febbraio, dopo la scelta di Monti di dimettersi dopo la legge di stabilità.

Secca la replica su Twitter del sindaco di Firenze: "il Cavaliere chiuda pure la porta, fa freddo!"

'IL PASSO DI MONTI CAMBIA POCO' - L'annuncio di dimissioni del premier Monti dopo l'approvazione della Legge di Stabilità "cambia poco, perché abbiamo un anticipo della data del voto di un mese, un mese e mezzo". Lo ha detto Silvio Berlusconi lasciando una cena in pizzeria a Milano. "Noi abbiamo tenuto fede ai nostri impegni - ha sostenuto il leader del Pdl - ma non c'é un solo indicatore economico che sia positivo". Anche per questo, Berlusconi, ha detto di pensare se "fosse doveroso un comportamento così fatto" da parte del suo partito nei confronti del governo Monti. Quindi, come detto da Alfano in Parlamento, "l'esperienza del governo cosiddetto tecnico è finita, purtroppo con risultati assolutamente negativi".

'SPIEGHERO' LE MIE RAGIONI IN TV' - "Confido nel buon senso degli italiani, cui cercherò di spiegare andando nel prossimo mese in tv che il voto frammentato rende il Paese ingovernabile". Così Silvio Berlusconi ha spiegato come intenderà illustrare l'opportunità di una sua ricandidatura alle elezioni politiche.

"Noi siamo una forza responsabile che consentirà l'approvazione della legge di Stabilità e del Decreto Ilva, per noi sono due punti molto importanti. Poi imposteremo una campagna elettorale lontana dal populismo e vicino alla piattaforma programmatica del Ppe". Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano ai microfoni del Tg2.

"Ho maturato la convinzione che non si potesse andare avanti così". Il premier Monti, spiega le ragioni delle sue dimissioni dopo l'ok alla Legge di Stabilità, annunciate ieri al Quirinale, in un resoconto a firma del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli.

 Nella cronaca di queste ore, Monti riferisce di non aver risposto a Cannes alle molte domande che gli venivano poste, soprattutto dagli stranieri sulla crisi del governo: "ho colto il loro sbalordimento per la situazione italiana".

E racconta di essere andato nella città francese dopo aver letto e riletto la dichiarazione del segretario Pdl, Angelino Alfano, e di essersi convinto che quella era la vera mozione di sfiducia nei confronti del suo governo. "Ho maturato la convinzione - dice Monti - che non si potesse andare avanti così". Di ritorno dalla Francia, Monti ha già deciso di dimettersi - racconta De Bortoli. "Ho preferito farlo subito, a mercati chiusi", spiega il premier.

"Sì presidente - sottolinea il direttore - ma lunedì riaprono". "Già", si limita a replicare Monti. A questo punto, secondo la ricostruzione del Corriere, Monti si sente libero di decidere del suo futuro. Ci sta pensando e molti lo spingono a fare un passo.

Nella serata di ieri il Presidente del Consiglio ha espresso l'intenzione di non poter espletare il suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. E' un passaggio della nota diffusa dal Quirinae al termine dell'incontro tra Giorgio Napolitano e Mario Monti.

GOVERNO: DA NAPOLITANO COMPRENSIONE PER DECISIONE MONTI - Da parte del presidente Napolitano c'é una doverosa presa d'atto della decisione del presidente del Consiglio e comprensione per le sue motivazioni. E' quanto si sottolinea in ambienti del Quirinale in merito all'annunciata decisione del premier Monti di dimettersi.

NO A RICADUTE IN SITUAZIONE PRECEDENTE - "Bisogna assolutamente evitare che l'Italia ricada" nella situazione precedente quando, prima di questo governo, ha rischiato di essere il detonatore che poteva far saltare l'Eurozona, aveva affermato il premier nel pomeriggio, intervistato dal canale francese Bfm Business.

Napolitano confida - nel rispetto delle diverse sensibilita' e posizioni politiche - che risulti possibile un percorso costruttivo e corretto sul piano istituzionale, nell'interesse del paese e della sua immagine internazionale. Lo si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo gli incontri di oggi con i partiti.

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(Foto: il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri)
ALFANO: ESPERIENZA MONTI AL TERMINE - "Consideriamo conclusa l'esperienza di questo governo. Questo non ha nulla a che fare con la persona di Monti, con il suo servire le Istituzioni e con con sua lealtà nelle forze politiche e con noi in particolare". Lo sostiene il segretario del Pdl Angelino Alfano in aula alla Camera. "Ieri non abbiamo votato la sfiducia" al governo "perché avremmo causato l'abisso dell'esercizio provvisorio. Vogliamo concludere ordinatamente questa legislatura" senza strappi e senza "mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio".

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Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il segretario del Popolo della Libertà, Angelino Alfano, con i capigruppo del Senato, Maurizio Gasparri, e della Camera, Fabrizio Cicchitto.

Anche il presidente del Senato Renato Schifani è andato al Quirinale e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dovrebbe essere ricevuto in giornata dal presidente della Repubblica. Non sarà, però, in mattinata visto che il presidente di Montecitorio è impegnato a presiedere l'Aula.

Il leader del Pd Pierluigi Bersani e quello dell'Udc Pierferdinando Casini, secondo quanto si apprende, saranno ricevuti in giornata al Quirinale.

Intanto il presidente del Consiglio Mario Monti ha lasciato Roma diretto a Milano dove stasera assisterà alla prima della Scala.

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