TARANTO. "Sarah non ha urlato mentre la strangolavo, io ho messo tutta la forza. Non l'ho vista di fronte, ero alle spalle. Mi sono ripreso quando e' squillato il suo telefonino". Cosi' Michele Misseri durante l'interrogatorio, condotto dall'avvocato della figlia Sabrina, Franco Coppi, prima della pausa dell'udienza del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi in corso davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Taranto. Alla ripresa il contadino di Avetrana sta rispondendo alle domande del pubblico ministero Mariano Buccoliero. L'uomo viene sentito oggi come testimone citato dalla difesa.
Misseri ha spiegato che, come aveva imparato durante la permanenza in Germania in un corso delle tecniche di soccorso, quando ha visto la ragazzina esamine le ha schiacciato un occhio per vedere se si muoveva, sperando che fosse solo svenuta. E invece non si muoveva. Ricordando questa circostanza e' scoppiato a piangere. L'uomo non ha saputo dire se Sarah ha avuto delle reazioni mentre veniva strangolata. E' vero che aveva 15 anni -ha detto- ma non pesava niente. L'ho messa da solo in macchina, non c'era nessuno con me. Per la vergogna non l'ho detto a nessuno. Io stavo morendo".
Misseri ha ribadito di non aver confidato ne' alla moglie ne' alla figlia dopo la scomparsa di Sarah quanto era successo. "Solo una volta Sabrina si e' accorta che io piangevo mentre dormivo nella sua stanza. Non mi so dare una spiegazione dell'omicidio. Io mi chiedevo: proprio a me doveva succedere? Dal calcio che mi ha dato Sarah mentre l'afferravo di spalle e' partito tutto. Quel giorno ero nervoso con me stesso, avevo un calore alla testa".
Misseri ha spiegato che, come aveva imparato durante la permanenza in Germania in un corso delle tecniche di soccorso, quando ha visto la ragazzina esamine le ha schiacciato un occhio per vedere se si muoveva, sperando che fosse solo svenuta. E invece non si muoveva. Ricordando questa circostanza e' scoppiato a piangere. L'uomo non ha saputo dire se Sarah ha avuto delle reazioni mentre veniva strangolata. E' vero che aveva 15 anni -ha detto- ma non pesava niente. L'ho messa da solo in macchina, non c'era nessuno con me. Per la vergogna non l'ho detto a nessuno. Io stavo morendo".
Misseri ha ribadito di non aver confidato ne' alla moglie ne' alla figlia dopo la scomparsa di Sarah quanto era successo. "Solo una volta Sabrina si e' accorta che io piangevo mentre dormivo nella sua stanza. Non mi so dare una spiegazione dell'omicidio. Io mi chiedevo: proprio a me doveva succedere? Dal calcio che mi ha dato Sarah mentre l'afferravo di spalle e' partito tutto. Quel giorno ero nervoso con me stesso, avevo un calore alla testa".
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