BARI. Il day-after la mancata conversione del dl sul riaccorpamento delle Province, la politica pugliese tira le prime somme. Il consigliere regionale del Pdl Saverio Congedo commenta il naufragio del decreto del Governo Monti che prevedeva il riordino delle Province italiane.
“A voler individuare il lato buono della mancata conversione del decreto del governo Monti - dice - si può constatare che è stato accantonato un progetto di riforma apparso sin troppo frettoloso e cervellotico. La necessità, pur sacrosanta, del taglio ai costi della politica si è trasformata in qualche caso in una smania illogica che rischiava di farci fare modifiche fondamentali dell’architettura dello Stato non so quanto utili e razionali e di lasciare sguarnite di competenza funzioni fondamentali che oggi le Province svolgono. Credo che occorra una riforma più organica e soprattutto maggiormente partecipata, perché si tratta di incidere in misura rilevante sul nostro ordinamento degli enti locali e delle relative funzioni.
Sono convinto che le Province, a questo punto, continueranno ad operare con nuovo slancio e nuovo vigore, soprattutto in quei settori dove la competenza degli enti provinciali è peculiare. Non ci resta che registrare una verità incontrovertibile e cioè che il peso del taglio ai costi della politica, sin qui, ha riguardato solo le Regioni (e la Regione Puglia in maniera significativa) ed i Comuni. Sia le une che gli altri - evidenzia Congedo - hanno fatto responsabilmente la propria parte alla causa della spending review”.
“A voler individuare il lato buono della mancata conversione del decreto del governo Monti - dice - si può constatare che è stato accantonato un progetto di riforma apparso sin troppo frettoloso e cervellotico. La necessità, pur sacrosanta, del taglio ai costi della politica si è trasformata in qualche caso in una smania illogica che rischiava di farci fare modifiche fondamentali dell’architettura dello Stato non so quanto utili e razionali e di lasciare sguarnite di competenza funzioni fondamentali che oggi le Province svolgono. Credo che occorra una riforma più organica e soprattutto maggiormente partecipata, perché si tratta di incidere in misura rilevante sul nostro ordinamento degli enti locali e delle relative funzioni.
Sono convinto che le Province, a questo punto, continueranno ad operare con nuovo slancio e nuovo vigore, soprattutto in quei settori dove la competenza degli enti provinciali è peculiare. Non ci resta che registrare una verità incontrovertibile e cioè che il peso del taglio ai costi della politica, sin qui, ha riguardato solo le Regioni (e la Regione Puglia in maniera significativa) ed i Comuni. Sia le une che gli altri - evidenzia Congedo - hanno fatto responsabilmente la propria parte alla causa della spending review”.
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